Alla scoperta dei monumenti di Garbagnate con Salvatore Capodici.
Capodici a Garbagnate è noto per gli studi condotti e per l’attività di storico del territorio che lo caratterizza. Il Notiziario lo ha intervistato.
Le sue ricerche fino a dove affondano nel tempo?
“ Nell’ambito delle vicende storiche che interessano Garbagnate trattandosi a suo tempo della volontà di dare alle stampe una monografia storica della nostra cittadina, le mie ricerche sono affondate alle origini del borgo per svilupparsi poi sugli insediamenti riguardanti l’arrivo di varie popolazioni e civiltà che sono pervenute e si sono insediate nel territorio fino a farne scattare un’equilibrata convivenza. Perciò i miei interessi si sono poi estesi a remoto, all’arrivo dei Celti, dei Romani, dei popoli da noi considerati barbari (estranei) e a quelli che a più largo raggio hanno costituito vere e proprie invasioni: la Spagna, la Francia, l’Austria. La formazione dell’Unità d’Italia ha infine amalgamato lentamente la nostra comunità locale per assorbire in seguito le ondate immigratorie più o meno consistenti”.
Quali sono o, meglio, quali sono stati in particolare i suoi interessi storici?
“Io ho da sempre nutrito una grande passione per il patrimonio storico-artistico delle località dove sono vissuto e in cui mi sono perfettamente integrato. Pertanto, oltre che per conoscere e segnalare la presenza e la preziosità che ogni monumento in senso lato esprime, ho provveduto a pubblicare delle monografie singole che ben evidenziano gli aspetti propri o in essi insiti: importanza ambientale, storica, artistica, naturalistica, ecc…”.
Garbagnate, Salvatore Capodici racconta i monumenti della città
Quali sono i “monumenti” in Garbagnate o zone di prossimità che siano rappresentativi per il nostro territorio?
“Prima di tutto è bene chiarire cosa intendiamo col termine monumenti. Il significato etimologico indica quelle opere di cui conserviamo memoria di uomini illustri o di grandi avvenimenti. Nel linguaggio più allargato questo termine va esteso ad ogni testimonianza lasciateci nel territorio dalle civiltà del passato. Quindi, con tale indicazione possiamo associare anche le testimonianze pervenute, sia religiose che civili, quelle artistiche, espressione dell’architettura, della scultura e della pittura; infine, vi possono essere quelle dell’ambito naturalistico.
Chiarita questa premessa, possiamo ben affermare che anche Garbagnate ha avuto ed in parte ancora ha i suoi monumenti. Proviamo ad indicarne sinteticamente alcuni: la chiesa-santuario della Madonna del Rosario; già terza chiesa parrocchiale. Le prime due, sorte nello stesso spazio sono state demolite. Entrata in vigore la quarta chiesa nel 1940, l’ex-parrocchiale, è stata dichiarata Santuario (1957). Originalissimo monumento costruito intorno al 1690 questa chiesa è fiorita subendo la tendenza delle rare architetture a pianta centrica, (nel nostro caso a pianta ottagonale nelle basi e nell’innalzo perimetrale).
I monumenti di Garbagnate nel racconto di Capodici
Per questo rimane un raro esempio di architettura… gli ampliamenti davanti (1877) hanno parzialmente modificato l’originaria struttura religiosa. All’interno conserva la preziosa statua della Madonna del Rosario (Cappella laterale sinistra), opera d’arte in legno datata tra fine Seicento e primo Settecento, finemente dipinta e decorata, conserva ancora l’antico altare marmoreo. (1735 -1750), due angeli oranti in legno, il coro, pure ligneo. Frontalmente alla Cappella della Madonna vi è quella del Sacro Cuore con la Statua devozionale del primo Novecento. Nella cupola ed altri spazi conserva gli affreschi, (la Gloria di Sant’Eusebio) di Luigi Tagliaferri, noto pittore di Pagnona (Valsassina).
In ambito sacro sono da ricordare ancora la Chiesa dell’ospedale (1923) dedicata a San Carlo Borromeo, collocata in posizione centrale del vecchio complesso ospedaliero. La pianta a croce latina, progettata dall’ingegner Giovanni Maggi è di stile rinascimentale modernizzato. Purtroppo, dopo la chiusura dell’ospedale, la Chiesa all’interno ha subito degli atti di vandalismo.
Non possiamo ancora non ricordare l’attuale chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio e Maccabei (1940) con tutte le opere d’arte che custodisce comprese le pregevoli tele del Seicento. Poi le altre due nuove chiese: quella del beato Cardinal Schuster a Santa Maria Rossa e quella ottagonale di San Giovanni Battista (1990) di tono moderno. Per ragioni di spazio non possiamo elencare le opere che esse conservano. A Santa Maria Rossa, merita un particolare ricordo storico, il demolito (1913) Oratorio di Santa Maria Nascente che conservava un preziosissimo affresco di metri. 3,05 X2,20 rappresentante la Vergine con Bambino (al centro), venerata da due devoti e da due santi, Sant’Antonio eremita e San Bernardino da Siena. Prima della demolizione del tempio, l’affresco del Quattrocento si è salvato col metodo dello strappo colla tela e portato a Brera a Milano. In ambito civile di Garbagnate meritano a menzione altri monumenti: l’assetto a corti del centro storico, esprimente la plurisecolare formazione comunitaria dell’abitato di Garbagnate, dove vi sono ad oggi decine di corti più o meno ristrutturate. Quelle più significative restano la Corte dei Chiodi, demolita e ricostruita ex novo; la Corte vecchia o del Motta, che conserva in gran parte la vecchia impostazione dell’abitato contadino (cortile con aia con abitato e stalle con fienili); la Corte Nobile con porticato e palazzo Visconti-Corrado, la più signorile ed importante; la Corte Gianotti ora passata al Comune; la Corte del Farè (fabbro) e di Stellit; la Corte del Daniel; la Corte Valenti, già appartenente ai certosini di Garegnano (Milano), ed altre.
Del centro storico va ancora ricordata la colonna della Croce dell’omonima piazza, eretta prima in legno per volontà di San Carlo Borromeo, sostituita nel 1761 con la colonna in granito sormontato da croce in ferro battuto dorato. Degli edifici civili ricordiamo infine il nuovo Municipio con antistante piazza; l’edificio della Scuola Elementare di via Varese (1958); la demolita Villa Marazzi in via Sempione; a Santa Maria Rossa il ristorante Magnolie, già Villa Meroni, poi Valli e Pogliani. Dei monumenti tradizionali (statue o simbologie) presenti in città menzioniamo, il Monumento ai Caduti di fronte al Santuario, il Monumento ai donatori Avis, angolo in via Gavinana. Il Monumento ai Martiri della Resistenza e l’altro in onore di Salvo d’Acquisto, in prossimità dei due ingressi del Cimitero. Questi purtroppo sembrano monumenti isolati o emarginati, da sistemare in spazi più degni della città…”.
Quali invece dovrebbero essere particolarmente tutelate e che avrebbero bisogno magari anche di restauro?
“Ne suggeriamo solo uno: il recupero degli oggetti delle due necropoli portati a Milano nel momento della scoperta, a fine Ottocento, purtroppo questi si trovano abbandonati in gallerie sotterranee del Castello Sforzesco a Milano. Chi si può interessare per esporli nel Palazzo Comunale? In fondo datano l’origine di Garbagnate da parte dei Celti (Secolo V a.C.)”.
Perché alcuni articoli non sono firmati?
Perché sono il risultato di un lavoro collettivo.
Dietro ogni notizia su queste pagine, ci sono giornalisti che da oltre 30 anni raccontano con passione la cronaca locale.
Quando un articolo non porta una firma, è perché è frutto del nostro impegno condiviso: un’informazione costruita insieme,
con la serietà che ci contraddistingue.
Edicola digitale | Canale Telegram





