A Bollate c’è un caso sociale dai risvolti molto delicati di cui la gente comincia a parlare, poiché è da qualche mese che non si risolve e con l’arrivo della stagione fredda diventa ancor più problematico.
Ci sono due donne, una di 55 anni e una di 49, che vivono in auto, insieme, da sole. L’auto per fortuna si sposta ancora per cui le due donne possono cambiare posto dove dormire e dove vivere, per evitare brutte sorprese o scherzi da parte di chi non comprende la delicatezza della situazione, ma è chiaro che una soluzione va trovata.
Vista la situazione, non scriviamo i nomi né i riferimenti delle due donne, con cui abbiamo parlato personalmente, ma ci hanno spiegato che quello che chiedono al Comune è di aiutarle a trovare un lavoro, perché pur con tutta la buona volontà non ci riescono e vivere col reddito di cittadinanza non basta certo.
In particolare, la donna 55enne ci racconta di essere a Bollate dal 2013, ma nel 2019 ha perso il lavoro e la casa, è stata ospitata da un fratello, ma poi sono sorte complicazioni. E’ partita per Riccione sperando di trovare lavoro lì, poi da conoscenti ha saputo che c’era lavoro in Germania, è andata là, lo ha trovato ma non poteva permettersi una casa, così ha dovuto rinunciare, è tornata qui e ora vive in auto con l’amica, che ha una storia simile ma è qui a Bollate dal 2019.
“Vivendo in auto – ci spiegano – devi pagarti tutto perché non puoi cucinare, il cibo lo devi comprare già fatto, se vuoi lavare gli abiti (perché ci teniamo a un minimo di pulizia e decoro) devi andare alla lavanderia a gettoni, per scaldare o spostare l’auto ci vuole la benzina… D’estate ci siamo lavate in auto, ma adesso col freddo non si riesce più… Ora che piove entra l’acqua in auto, perché è vecchissima…”.
“Poi siamo due donne e purtroppo c’è gente che di notte viene a metterci paura… Se non ci aiutano è impossibile ripartire, perché ci hanno tolto anche la dignità”.
Di fronte a questa situazione abbiamo interpellato l’assessore ai Servizi sociali Lucia Albrizio per capire che cosa possa fare e che cosa stia facendo il Comune.
L’assessore, pur parlando senza mai violare la privacy delle due donne, ci ha spiegato che si è ben a conoscenza della situazione: “Stiamo cercando le possibili soluzioni – ci dice Albrizio – e di capire quali progetti si possono attuare. E’ una situazione che stiamo seguendo con attenzione”.
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