Bollate, l’attore Daniele Turconi porta in scena a Milano il suo “Gianluca”.
Si intitola “Gianluca – ci vediamo tra le nuvole” il nuovo lavoro da “solista” dell’attore bollatese Daniele Turconi.
Da Bollate sarà in scena di via Boltraffio Turconi, al Teatro Fontana di Milano anche il 29 aprile, con inizio alle 20:30.
Lo spettacolo è un viaggio surreale dentro una crisi di identità sull’essere (o non essere) artisti oggi. Tramite le opere di Gianluca, artista sconosciuto scomparso nel 2017, Daniele parlerà di tutto quello che non riusciamo ad essere.
“Io non credo nelle etichette artistiche, quindi non saprei dire se lo spettacolo è comico o tragico perchè incarna entrambe le cose contemporaneamente – ci spiega l’artista bollatese – Si ride della mia tragedia e di quella di Gianluca.
Ma questo è anche il bello del teatro che mi piace, l’essere al di fuori dalle etichette e dagli schemi di linguaggio che, man mano che passa il tempo, diventano solo retorica”.
Daniele Turconi, il suo spettacolo in scena a Milano
Lo spettacolo ha debuttato a Kilowatt Festival la scorsa estate, ha ricevuto una menzione speciale a InTransito Festival a Genova ed è prodotto da “Gli Scarti La Spezia”, una produzione ligure che da più di dieci anni investe con particolare attenzione nel teatro contemporaneo di qualità.
Ma chi è Daniele Turconi?
“Ho cominciato a fare teatro nel 2001 – ci racconta – in prima superiore andavo all’Itcs Primo Levi e il pomeriggio c’era un gruppo di teatro gestito allora da Enzo Biscardi, mio primo maestro e mentore.
Lì ho mosso i primi passi sul palco e ho capito subito che era la cosa che volevo fare da grande.
Mi sono diplomato nel 2012 alla scuola “Quelli di Grock” a Milano. Successivamente ho fondato la compagnia FrigoProduzioni insieme a Francesco Alberici, Claudia Marsicano e Salvatore Aronica cominciando un percorso indipendente che mi ha portato poi a curare anche regia e drammaturgia di lavori personali come “Mondo Cane” e ora “Gianluca – ci vediamo tra le nuvole”.
E chi è Gianluca?
“Gianluca era un’artista che non ha conosciuto fortuna durante la sua breve carriera ma non era semplicemente un collega… era un amico.
Abbiamo suonato insieme per anni, abbiamo fatto vacanze insieme, abbiamo condiviso momenti bellissimi e guai con la finanza. Gianluca è sempre stato un punto di riferimento per le persone intorno a lui…
Lo spettacolo prende spunto dalle sue opere, dalla sua poetica e dal suo modo molto diretto di rapportarsi con le persone”.
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