Caronno, intervista a Silvia Durot e Francesca Rossini, due veterane del softball.
Incontriamo per una doppia intervista Silvia Durot e Francesca Rossini, nate rispettivamente nel 1983 e nel 1984: due veterane del softball, cresciute nel Legnano, dal 2018 nel roster neroverde della Rheavendors Caronno (vice Campione d’Italia nel 2023) e, nonostante l’età, per nulla intenzionate a smettere.
Durot è una lanciatrice destra (casacca n. 33), mentre Rossini, mancina (casacca n. 41) ricopre il ruolo di battitore designato oppure prima base.
A che età avete iniziato a giocare a softball e in che squadra?
Silvia: “Ho iniziato a 12 anni in diverse squadre, fra cui Milano, Saronno e Legnano”. Francesca: “Io a 11 anni e solo nel Legnano”.
Perché avete scelto il softball?
Silvia: “Sono nata sui campi di softball perché mio papà giocava a baseball nel Milano e io lo seguivo tutti i giorni”. Francesca: “Ho iniziato osservando mia sorella. Mamma voleva che facessi nuoto ma mi annoiavo e un giorno decisi che mazza e guantone sarebbero diventati quotidianità”. E’ facile o difficile conciliare vita e sport? Entrambe: “E’ difficile se vivi lo sport come una forzatura, facile quando metti la passione e fai lo sport che hai scelto”.
Cosa si prova dopo una sconfitta?
Silvia: “Frustrazione e rabbia, sono come in trance”. Francesca: “Per tre giorni non parlo”.
Avete avuto qualche modello? C’è qualche giocatrice a cui dovete qualcosa?
Silvia: “Devo molto a Ilaria Pino, catcher del Legnano che guidava i miei lanci e con la sua esperienza mi sosteneva”. Francesca: “Mi sono ispirata a Francesca Francolini del Macerata”.
Fatemi un nome di un battitore che vi ha messo in difficoltà e un lanciatore ostico.
Silvia: “Se batti una valida vuol dire che sei brava, ma se proprio devo farti un nome, certamente Rita Piancastelli”. Francesca: “Non ho un lanciatore in particolare, più è forte e più la voglio sfidare”.
Avete qualche rito scaramantico prima di entrare in campo?
Silvia: “Non calpesto mai le righe bianche del diamante e poi durante, l’esecuzione dell’Inno, ondeggio col bacino, sempre”. Francesca: “Mi vesto sempre da sinistra, infilo prima la gamba sinistra del pantalone, la calza sinistra, lo spike sinistro e così via”.
Siete forse l’unica squadra che ha la ‘curva’ che a volte vi segue in trasferta…
Entrambe: “Sì, è vero. Ci danno la carica, ci stimolano, ci coccolano. Sono dei ragazzi fantastici e poi è bello quando scandiscono il tuo nome”.
Fino a quando vi vedremo sui diamanti?
A questa domanda gli occhi di entrambe diventano lucidi e risponde di getto per prima Silvia: “A fine stagione dico sempre che è l’ultimo anno, ma in realtà non ho intenzione di smettere”. Più diretta è Francesca: “Smetterò quando gli anni faranno il pari con il mio numero di casacca, il 41. Ma per caso ci stai dicendo che è ora di smettere?”. No ragazze, continuate a sognare.
Gianluca Zamperini
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube