Il presidente della Croce Rossa Groane: Le sirene delle ambulanze? “Il 60% sono Covid”
In questi giorni in cui l’epidemia da Coronavirus è tornata a colpire pesantemente la nostra zona chi si trova a casa o in ufficio sente spesso l e sirene delle ambulanze che corrono lungo le strade.
Noi stessi, giusto per fare un esempio, lunedì nel l ’or a d i pausa pranzo ne abbiamo sentite ben quattro: quattro ambulanze in sirena in un’ora. Sembra di essere tornati a marzo e aprile, quando le sirene squarciavano a ogni ora il silenzio del lockdown.
Qualcuno ha fatto circolare sui social notizie negazioniste secondo cui, in realtà, i Pronto soccorso sarebbero deserti, ma così non è.
Forse poteva essere vero fino a tre settimane fa (in alcuni ospedali ) , m a adesso non è più così.
Abbiamo notizie che, per esempio, al Pronto soccorso di Rho si sta vivendo una situazione difficile a causa della carenza di posti letto.
In questo quadro che si fa sempre più difficile, chi è in primissima linea sono il personale e i volontari delle associazioni di primo soccorso, a partire dalla Croce Rossa. Garbagnate ha la fortuna di avere sul proprio territorio la sede di una delegazione della Cri, la Croce Rossa Groane.
Noi abbiamo voluto intervistare il presidente Lorenzo Romanò per capire la situazione e per comprendere se tutte queste sirene che si sentono squarciare il silenzio siano davvero dovute alla crescita di casi di Covid.
Presidente, com’è la situazione in questo periodo?
“E’ molto difficile, i soccorsi sono tantissimi. I pronto soccorso sono davvero intasati. Se non avete sintomi, non andate ad affollare i pronto soccorso”.
La gente in questi giorni sente molte sirene di ambulanze lungo le strade: sono tutti casi Covid?
“Numeri precisi non ne posso dare, ma, facendo una stima, si può dire che più o meno il 60% delle sirene che sentite siano per casi Covid. Però dipende molto dai giorni: in alcuni abbiamo molte chiamate, in altri meno…”.
Voi che siete in prima linea avete la sensazione che la situazione si stia stabilizzando o è ancora in peggioramento?
“Se guardiamo le chiamate, la situazione non si è stabilizzata”. Com’è la situazione nei Pronto soccorso?
“E’ difficile, non è vero che ci sono i Pronto soccorso deserti! Ci sono ospedali della zona in cui i nostri mezzi sono costretti a restare fermi in coda in attesa di scaricare il paziente e altri in cui la situazione è più fluida. Per esempio, a Milano abbiamo trovato un ospedale che ci ha tenuti fermi 4 ore, invece siamo andati ieri sera a Desio e abbiamo potuto liberarci subito”. LEGGI ANCHE: “Ambulanza bloccata 7 ore al Pronto soccorso di Saronno”
State riscontrando difficoltà organizzative?
“Noi oggi grosse difficoltà organizzative non ne abbiamo, di presidi ne abbiamo abbastanza al momento perché abbiamo fatto la scorta, anche se è un impegno economico notevole perché per ogni paziente devi usare tuta, maschere, visiere, coprisedili… Materiali che prima usavi raramente”.
Se una persona ha sintomi che potrebbero essere riconducibili al Covid, cosa deve fare?
“Deve contattare immediatamente il suo medico; se non riesce a mettersi in contatto, non deve correre in ospedale, deve chiamare il 112, che fa la prima valutazione. Se non ci si sente in gravi condizioni, non si vada direttamente in ospedale. Certo, se si pensa di avere un infarto in corso, allora bisogna essere tempestivi…”.
Da anni voi chiedete una nuova sede: pensa che arriverà?
“Attualmente abbiamo una proroga di un anno qui, ma siamo in attesa che ci assegnino un’altra sede”.
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube