Inizia il freddo e come ogni anno si aggrava il panorama delle malattie polmonari. Le persone più esposte sono gli anziani e i soggetti fragili.
Per questo motivo l’Unità Operativa di Pneumologia dell’Asst Rhodense ha organizzato un corso con i medici di base delle Groane, per “ esplorare nuovi modi di curare i pazienti e di dare una valenza concreta alla continuità delle cure”.
Ai sanitari sono stati forniti degli strumenti pratici, mediante esercitazioni, utili ad effettuare diagnosi i sempre più precise ed un follow up sempre più efficace.
Le broncopneumopatie croniche ostruttive rappresentano uno dei problemi emergenti della sanità , sia per la elevata prevalenza nella popolazione.
Nei soggetti dopo i 50 anni si aggira attorno al 8-10% e quella dell’asma bronchiale attorno al 6% dell’intera popolazione portando anche in alcuni casi a morte.
“Il problema posto da queste patologia è quindi sempre più urgente. In particolare è necessario migliorare l’appropriatezza terapeutica e la capacità di effettuare diagnosi sempre più precoci da tempo numerosi studi hanno dimostrato il ritardo diagnostico e l’elevata quota di sommerso presente nei pazienti affetti da queste patologie.
Asma e bronco pneumopatie possono sembrare molto simili ma l’approccio terapeutico deve essere differenziato così come differente è la prognosi – afferma Adriano Vaghi direttore dell’Unità operativa di Pneumologia di Garbagnate (nella foto).
“Questi obiettivi possono però essere raggiunti solo rafforzando l’alleanza tra specialisti Pneumologi e Medici di medicina generale, attuando in questo modo la riforma del sistema sanitario lombardo, attraverso l’adozione di modelli diversi di presa in carico della cronicità, dei pazienti e delle loro famiglie. Un grazie sincero ad Adriano Vaghi ed a tutta la sua équipe medica e di assistenza.” commenta Ida Ramponi direttore generale dell’Asst Rhodense.
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