Senago, omicidio di Giulia Tramontano: niente complici, Impagnatiello ha fatto tutto da solo.
E’ stata esclusa l’ipotesi di un complice nell’omicidio Giulia Tramontano. Alessandro Impagnatiello, oggi in carcere a San Vittore con l’accusa di omicidio, ha fatto tutto da solo. Ha ucciso la compagna 29enne incinta con 39 coltellate, poi ha tentato di bruciare il corpo prima nella vasca e poi nel box. Poi ha avvolto il cadavere nel cellophane, lo ha messo in auto e lo ha abbandonato nelle sterpaglie dietro i garage di via Monte Rosa.
Gli investigatori hanno escluso che qualcun altro possa aver aiutato il barman 30enne durante l’omicidio e l’occultamento del cadavere. Un’ipotesi che si era fatta strada quando, nei giorni immediatamente seguenti all’omicidio, la mamma di Impagnatiello, mai indagata né sospettata, aveva partecipato alle ricerche. Gli inquirenti hanno escluso che la donna possa aver avuto un ruolo nella drammatica vicenda.
Nessun complice di Impagnatiello nell’omicidio di Giulia Tramontano
Il suo intento era quello di ritrovare la ragazza in stato interessante, credendo che si fosse solo allontanata a causa del litigio con il figlio. A due mesi dal tragico femminicidio di via Novella la Procura sembra ora pronta a chiedere il rinvio a giudizio immediato con l’accusa di omicidio aggravato, occultamento di cadavere, e interruzione non consensuale della gravidanza. Quest’ u l timo capo d’accusa arriverebbe in seguito agli accertamenti eseguiti sul corpo di Giulia e sul cordone ombelicale del piccolo Thiago che portava in grembo iniziati un paio di settimane fa. Il legale della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, ha richiesto ai medici legali specifici esami utili a dimostrare o escludere un’eventuale dilatazione dell’utero, sufficiente a predisporre il corpo all’inizio del parto. I primi accertamenti sembrerebbero tuttavia escludere l’inizio di un travaglio. Gli stessi accertamenti eseguiti sul corpo della 29enne sembrerebbero escludere anche l’ipotesi dell’avvelenamento con topicida, dato che nel sangue della vittima non sarebbero emerse tracce della sostanza velenosa.
Anche questa ipotesi si era fatta strada nei giorni successivi all’omicidio con il ritrovamento di una confezione di topicida nello zaino del barman. Impagnatiello inoltre proprio qualche giorno prima del delitto aveva effettuato una ricerca sul suo tablet digitando la stringa ‘veleno topi umani’. In questi giorni verrà depositata la relazione degli investigatori con l’esito ufficiale e completo degli accertamenti effettuati, i testi tossicologici, l’esito dell’autopsia e gli esami eseguiti in base alle specifiche richieste avanzate ai medici legali. Il resoconto, insieme alle prove raccolte, fornirà il quadro utile a valutare le aggravanti di crudeltà e premeditazione su cui la Procura sembra essere particolarmente orientata.
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