Dovranno esprimersi mercoledì i lavoratori dello stabilimento Eleclrolux di Solaro a proposito dell'accordo sottoscritto la scorsa settimana a Roma dai rappresentanti sindacali. Il documento d'intesa su base nazionale,, ratificato dopo una maratona di 72 ore ininterrotte di trattativa scongiura ogni ipotesi di riduzione di personale per i prossimi tre anni. "Crediamo che più di così non si potesse fare" -dice Raffaella Lapenna, rsu Fiom che da Solaro è scesa a Roma insieme a Rosy Cuomo (Fiom), Angela Laprocina (Fim) e Giuseppe Camassa (Uilm) per partecipare, insieme ai delegati degli altri tre stabilimenti Electrolux e alle rappresentanze sindacali nazionali, al confronto con l'azienda, che ha visto anche l'intervento diretto del Governo.
I punti salienti del piano, oltre all'esclusione di ogni ipotesi di licenziamenti per i prossimi 3 anni, sono i 150 milioni di investimenti sui 4 stabilimenti nazionali (di cui oltre 40 a Solaro), e la garanzia di continuità operativa di tutti gli stabilimenti italiani. In cambio l'azienda ha ottenuto la riduzione del 60% dei permessi sindacali, una maggiore flessibilità sulle ferie estive, che a Solaro saranno spalmate da giugno a settembre, un aumento della produttività delle linee, "ma con l'inserimento di 4 persone in più per linea per turno, che andranno ad assorbire ulteriori esuberi" -evidenzia Raffaella Lapenna, convinta che l'accordo raggiunto possa diventare un precedente importante per altre aziende in Italia. "Questa intesa dà un segnale e dimostra che è possibile mantenere la produzione nel nostro Paese, con una politica industriale ragionevole". Uno dei passi fondamentali dell'accordo è la decontribuzione dei contratti di solidarietà concessa dal Governo a seguito dell'azione di pressing condotta in questi ultimi mesi dai sindacati anche con il coinvolgimento delle 4 Regioni direttamente coinvolte nel "caso Electrolux". L'accordo arriva dopo diversi mesi di "scontro" a distanza tra azienda e lavoratori, che ha portato anche lo stabilimento di Solaro agli scioperi e alle manifestazioni in strada, con il blocco delle merci e i presidi ai cancelli. Nelle ultime settimane in particolare si erano accentuate le differenze di posizione tra lavoratori, in particolare per l'azione dei rappresentanti del sindacato di base, contrari su molti punti al contenuto dell'accordo. L'incognita maggiore è proprio quella rappresentata dai Cub, esclusi dalla trattativa a livello nazionale ma protagonisti, a Solaro, così come in altri stabilimenti del gruppo, di diverse azioni di protesta. Se ne saprà di più solo dopo il referendum di mercoledì, quello di Solaro sarà l'ultimo dei 4 in programma nei diversi stabilimenti Electrolux in Italia
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