I lavoratori della catena Superdì – Iperdì davanti agli studi Mediaset di Cologno Monzese.
Hanno manifestato sotto il diluvio con l’obiettivo, raggiunto, di ottenere l’attenzione delle telecamere.
Con loro anche il Gabibbo di Striscia la Notizia
Questa mattina una nutrita delegazione di lavoratori della catena di supermercati si è presentata davanti agli studi televisivi di Cologno Monzese.
Protestano per la situazione assurda in cui si sono venuti a trovare dopo la decisione dell’azienda di chiudere tutti i punti vendita della catena.
Nei giorni scorsi è stata pagata la quota mancante del 60% dello stipendio di luglio. Restano da liquidare gli stipendi di agosto, settembre e, tra poco, ottobre, visto che ufficialmente i dipendenti risultano a casa in “aspettativa retribuita”.
Si è anche diffusa la notizia di una richiesta di cassa integrazione che però, ancora oggi, non ha trovato alcuna conferma ufficiale, come ribadisce Giovanni Cippo, del Cub Sindacato generale di base.
Tutto è rimandato all’incontro in programma mercoledì, dopodomani a Roma nella sede del Ministero per lo Sviluppo Economico.
“Al momento non abbiamo ancora nessun documento ufficiale in mano, ma da più parti ci viene detto che è stata finalmente intrapresa questa strada e di questo siamo contenti per i dipendenti” -dice Fabrizio Camponeschi, funzionario Uil Tucs Monza e Brianza, che segue la situazione di crisi della catena di supermercati nata in Brianza quasi 25 anni fa, ma che affonda le radici in una tradizione molto più lunga, legata alla famiglia Franchini di Barlassina.
Qualche settimana fa i dipendenti avevano manifestato davanti alla villa della famiglia.
Nei giorni scorsi l’azienda aveva ribadito la volontà di salvaguardare i posti di lavoro nelle trattative per la cessione dei punti vendita, che sarebbero già concluse per una parte (minoritaria) dei supermercati chiusi ormai da qualche settimana.
“Esprimo soddisfazione per la svolta positiva circa la richiesta di cassa integrazione retroattiva per i lavoratori dei supermercati SuperDì e IperDì, catena con cinque punti vendita anche in Brianza” -dice Andrea Monti, consigliere regionale e vice capogruppo della Lega al Pirellone.
“Siamo distanti dall’affermare che la situazione sia completamente risolta, però gli ultimi sviluppi dovrebbero quantomeno consentire alle famiglie di tirare il fiato, sperando che si proceda con le cessioni dei punti vendita e che la promessa di conservazione del posto di lavoro sia mantenuta”. Monti rivendica il ruolo assunto da Regione Lombardia per “smuovere le acque” con l’audizione delle parti in Commissione attività produttive il 13 settembre scorso.
“Adesso l’imperativo è non abbassare la guardia e personalmente resto in contatto con gli uffici della Regione per capire se la cassa integrazione riguarderà o meno tutto il gruppo, compreso il reparto logistica”.
La vicenda della crisi dei supermercati Superdì-Iperdì coinvolge un migliaio di lavoratori, distribuiti in diverse società legate al gruppo Gca Generalmarket Srl, sia per la gestione dei singoli punti vendita che per le piattaforme di distribuzione delle merci.
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