dal nostro inviato Carlo Cangemi
“Quello che vi propongo è un resoconto fluido , conciso e soprattutto da appassionato di musica su quest’ultimo Festival di Sanremo 2019 appena conclusosi.
Musicalmente mi è piaciuto molto. Si è provveduto a un netto svecchiamento e a mettere in gara la musica che davvero si ascolta oggi, quella che passa in radio e che scala le classifiche su Spotify (questo social, oggi come oggi, il termometro più veritiero).
Credo sia stato il Festival più radiofonico degli ultimi 15 anni con artisti opposti tra di loro come una nuova bussola di orientamento della musica stessa perché c’era il nuovo , il contemporaneo ed il veterano .
Oltre alla gara il gran gala’ dei super ospiti e duetti musicali è stato sublime.
Metto su tutti “Emozioni”, “Io che non vivo”, ma soprattutto una “Vedrai vedrai” da brividi in un festival dove ha visto il ritorno del pubblico giovane che mancava dagli anni 90.
Forse ha perso qualche attempato snob, ma è il prezzo da pagare quando si ha il coraggio di osare! Cosa ci riserverà la settantesima edizione?
Si continuerà con la musica al centro o tornerà il vecchio simpatico carrozzone di un tempo più dedito agli ospiti non musicali che alla musica? Lo scopriremo solo vivendo ma per il momento mi sento ancora di dire W la musica che ci gira intorno purché si parli di musica .
Come inviato delle kermesse sanremese è stato molto interessante scrutare un mondo mediatico con aneddoti e curiosita’ in una settimana dove l’Italia esprime fatti ed opinioni contrastanti tra di loro, come se fossimo tutti per un attimo direttori artistici ed esperti in musica e parole”.
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