A Bollate si sta verificando, ormai da qualche anno, un fenomeno curioso: il moltiplicarsi dei tornei di carte in cui si gioca a coppie (scopa d’assi, ma soprattutto birimba e burraco): giocano mogli e mariti, amici o anche persone che non si conoscono e diventano amiche giocando.
Tutto è nato da uno storico torneo organizzato a Castellazzo, poi la passione è dilagata e ora tornei benefici vengono organizzati anche da parrocchie, onlus e associazioni varie. Giocano persone di ogni età, dai giovani agli ottantenni, tutti insieme, con grinta, cervello, a volte arrabbiandosi ma poi diventando tutti amici, senza barriere di età.
Il gioco delle carte da molti giovani è considerato qualcosa di “vecchio”, perché oggi ci sono i videogiochi.
Peccato che ai videogiochi si gioca da soli o, se si è in due, si guarda lo schermo, non ci si guarda in faccia. L’altra sera sono venuti a casa mia due amici ben più giovani di me e, per passare la serata, mia moglie ha lanciato l’idea: “Giochiamo a birimba!”. Non sapevano cosa fosse, non ci hanno mai giocato.
Gli abbiamo spiegato le regole e… alle due di notte ho dovuto dir loro: “Adesso basta, andiamo a dormire!”.
Perchè le carte non sono un gioco vecchio, siamo noi che, cammin facendo, perdiamo le cose belle del vivere, la capacità di stare insieme, di spegnere i telefonini e i televisori e di concentrarci su altro, su qualcosa che unisce e crea amicizia.
Piero Uboldi
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