Gli operai di Autostrade per l’Italia hanno lavorato anche di notte per concludere in tempo per Expo il tratto di Rho-Monza di loro competenza, un’opera da 70 milioni di euro che doveva essere pronta assolutamente entro l’esposizione mondiale. Ebbene, ce l’hanno fatta, la nuova Rho-Monza è stata aperta. Peccato che, contemporaneamente, è stato chiuso lo svincolo principale che, dalla Milano – Meda, porta le auto in Rho-Monza. Chiuso per tutto il periodo di Expo. Come a dire: hanno corso tanto per realizzare la nuova strada, hanno lavorato anche di notte (dunque pagati il doppio, con soldi pubblici) e poi la strada viene semi-chiusa. Ma che senso ha? Ma chi prende queste decisioni? Ma i geni che stanno a Milano e decidono queste assurdità sanno che qui c’è gente che lavora e che ha bisogno di muoversi? Chi è lo sciagurato che crede che chiudere mezzo svincolo tra la Milano – Meda e la Rho-Monza sia come chiudere il “vicolo Corto” di Monopoli? Qui si chiude uno snodo vitale dell’economia locale, si blocca il lavoro e si costringono le auto a invadere le strade cittadine. E tutto questo perché? Perché si teme che forse, magari, in teoria, in certi momenti troppe auto potrebbero passare vicino all’Expo? Noi crediamo di aver già pagato un prezzo sin troppo alto di disagi per Expo, adesso abbiamo bisogno di lavorare, perché è vero che Expo può far ripartire l’economia italiana, ma non dimenticate che la locomotiva dell’economia italiana è proprio la nostra zona, e qualcuno ci vuole tenere tutti fermi.
Piero Uboldi
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