
L’inverno si sta avvicinando e dalle nostre parti è quasi un obbligo, dopo le prime gelate, mangiare la cassoeula, piatto tipico lombardo. Ma vi siete mai chiesti se la cassoeula c’entri qualcosa con la “cazzuola”, strumento tipico dei muratori, o con il cassoulet, piatto nazionalista francese?
I nomi sono molto simili ed è interessante capirci qualcosa di più.
Sulle origini della ricetta della cassoeula non c’è certezza, ma probabilmente deriva dalla cucina catalana, dato che Robert de Nola pubblicò a Barcellona nel 1520 un libro di ricette che riportava la “Cassola de carn”, che ha molti elementi simili alla nostra cassoeula. Anche secondo la leggenda milanese fu un soldato spagnolo a insegnare la ricetta a una giovane donna meneghina.
Dunque la nostra cassoeula non c’entra nulla, a parte la similitudine del nome, con il cassoulet francese, che è a base di ragù di fagioli bianchi a cui si aggiungono diversi tipi di carne.
Resta però l’altra domanda: c’è un collegamento tra la cassoeula e la cazzuola dei muratori? Forse sì. E’ noto infatti che nei cantieri lombardi quando si arrivava al tetto di un edificio i muratori cucinavano la cassoeula per festeggiare. Ebbene, sembrerebbe che il nome “cazzuola” derivi proprio dal fatto che si usava quello strumento per girare il cibo durante la cottura. Tant’è che in altre regioni italiane la cazzuola ha nomi completamente diversi.
Piero Uboldi
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