Il nuovo presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è il più giovane della storia della Repubblica e certamente il più comunicativo, tanto che, in uno dei primi giorni da premier, ha lanciato il suo primo tweet alle 6,43, con tanto di foto del cortile interno di Palazzo Chigi, a dimostrare di essere già al lavoro. A quell'ora, negli uffici di Roma, di gente al lavoro ce n'era sicuramente poca: ma il dramma è che lo stesso si potrebbe dire anche per le 12 ore successive e per tanti uffici pubblici, non solo di Roma. Guai a generalizzare; siamo i primi testimoni di dipendenti pubblici corretti, precisi e che ci tengono davvero al loro lavoro e a quello che rappresenta per la collettività. Ma non possiamo far finta di non vedere quotidianamente migliaia di persone che hanno uno stipendio garantito e ipertutelato in un ufficio pubblico, e passano gran parte della giornata al bar, nei negozi o in giro per commissioni personali o semplicemente alla scrivania a far nulla. Le Iene lo hanno mostrato in tv, per l'ennesima volta, l'altra sera. Renzi ha tante idee ma pochissimi soldi per realizzarle: può cominciare a trovarli qui, tagliando i tanti “stipendifici” inutili nella pubblica amministrazione, cominciando dai dirigenti, certo, ma poi scendendo pure fino agli ultimi livelli, se se lo meritano, perchè dovrebbe ben sapere che per tanti suoi coetanei ancora oggi persino i 1200 euro al mese, tredicesima, permessi e ferie pagate, sono un miraggio e lo resteranno per sempre.
Gabriele Bassani
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