Tra i tanti, c'è anche il problema carceri in Italia. Fanno schifo, non sono degne di un paese civile (come altre cose, del resto). E' un problema che si trascina da almeno trent'anni nei quali si sono succeduti vari ministri della Giustizia, incapaci di trovare soluzioni realmente efficaci e limitatisi a promuovere l'introduzione di provvedimenti di indulto e amnistia (5 volte dal 1981, l'ultima nel 2006) per cercare di svuotare le celle. Eppure il signor Gino e la signora Maria, che non hanno mai fatto i ministri, ma sono due tra i nostri preziosissimi lettori, un'idea geniale per evitare il sovraffollamento delle carceri l'avevano avuta, anzi, addirittura due: costruirne di nuove o, meglio, utilizzare i tanti immobili abbandonati dello Stato, tra i quali anche numerose ex caserme militari in disuso. Però, Gino e Maria vorrebbero anche che i Tribunali fossero molto più rapidi a decidere se uno in carcere ci deve andare davvero perchè è colpevole e si spera di rieducarlo (funzione principale della detenzione), evitando che molta gente ci finisca quasi “per caso” (un quinto della popolazione carceraria è ancora in attesa del primo grado di giudizio) e, magari, che si riesca a far scontare in patria la pena agli stranieri (un terzo della popolazione carceraria). Prima di pensare all'ennesimo indulto.
Gabriele Bassani
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