La notizia è passata nell’indifferenza generale, ma secondo me è importante: secondo una ricerca americana svolta su un campione di ben 400mila individui analizzati dal 2006 al 2018, il quoziente d’intelligenza delle persone è calato rispetto alle generazioni precedenti. Un calo che si è registrato soprattutto nei giovani tra i 18 e i 22 anni, che risultano meno intelligenti rispetto a chi aveva la stessa età nei decenni precedenti.
Quoziente di intelligenza in calo tra i giovani
Questa ricerca viene ripetuta periodicamente dal 1932 ed è la prima volta nella storia che si registra un calo nelle capacità cognitive. Dal 1932 al 2006 gli essere umani risultavano sempre più intelligenti, adesso sembra essere in atto un’involuzione.
Qual è la causa di questo calo? Una risposta precisa la ricerca non la dà, ma il forte sospetto è che la colpa stia nell’eccessivo uso degli apparati tecnologici, telefonini in primis.
Quante volte abbiamo sentito genitori orgogliosi dei loro figli perché “sanno usare il telefonino meglio di me”? Per poi scoprire che non sanno fare i calcoli a mente e che non hanno mai letto un libro. Sanno “smanettare”, ma sanno ragionare meno delle generazioni precedenti.
Lo so, è comodo piazzare in mano a un figlio un tablet o un telefonino, così si diverte senza darci noia, ma non è più educativo giocare con loro, leggere insieme a loro un libro e alimentare la loro creatività? Forse è così che si crescono figli più svegli.
Piero Uboldi
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