Domenica scorsa sono andato a Milano per assistere, almeno una volta nella mia vita, all’immensa adunata degli Alpini, che nel weekend hanno vivacizzato anche le nostre periferie.
Uno spettacolo oceanico, emozionante, quasi commovente.
Mi ha colpito in particolare uno striscione con scritto “Alpini: convinti dell’onestà, solidali per natura”.
Valori che oggi è difficile trovare in Italia ma nei quali chi è Alpino crede davvero.
La sola cosa triste è stata vedere che gli Alpini sono ormai in gran parte anziani, perché da quando non c’è più la leva obbligatoria non c’è più ricambio e questi valori si vanno perdendo. E allora ho pensato a quanto sia di vedute ristrette la sinistra italiana: predica l’onestà, la solidarietà e l’integrazione, ma non vuole rimettere il servizio di leva obbligatorio (almeno per sei-otto mesi, ragazzi e ragazze).
La sinistra dimentica che proprio la leva ai tempi fu il miglior mezzo che seppe integrare gli italiani del sud con quelli del nord e oggi potrebbe integrare gli italiani con gli stranieri che a 18 anni diventano italiani, perché oggi abbiamo un drammatico bisogno di imparare a integrarci.
Potremmo avere giovani svezzati (oggi tanti non lo sono più), a cui si insegnano non solo la disciplina ma anche la solidarietà e la convivenza, giovani da impegnare nella protezione civile più che nell’uso delle armi…
E giovani a cui si potrebbe anche dare uno stipendio decente, anziché darlo ai troppi che adesso prendono il reddito di cittadinanza e poi lavorano in nero.
Ma, secondo i benpensanti, rimettere la leva è una cosa di destra e allora non va fatta. Quando si ragiona con i paraocchi…
Piero Uboldi
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