Quando, tanti anni fa, andavo al liceo, ricordo bene che il professore di Biologia ci insegnò che il latte in polvere è molto migliore del latte a lunga conservazione, poiché il primo conserva gran parte degli elementi nutritivi del latte, il secondo no. Dunque, il latte in polvere non è un alimento dannoso. Tuttavia, se si ha il latte normale, in generale per gli adulti è meglio usare quello.
Oggi la nostra amata Unione Europea sta facendo forti pressioni sul governo italiano perché modifichi la sua legge che vieta di fare i formaggi con il latte in polvere. L’abbiamo detto in premessa, il latte in polvere non è un mostro, non è un pericolo, tuttavia viene da chiedersi: ma perché l’Unione Europea vuole questo da noi? Cosa diavolo gliene frega alla Ue di come ci facciamo i nostri favolosi formaggi (le cui esportazioni nell’ultimo anno sono cresciute del 9%, alla faccia della crisi!)? Probabilmente, dietro a questa pressione della Ue c’è la pressione delle multinazionali alimentari: acquistano grandi quantità di latte in polvere dove costa poco, lo portano in Italia e ci fanno il loro formaggio “italiano”. Ma allora viene da chiedersi: questa dannata Unione Europea è l’unione dei popoli o è l’unione delle multinazionali? Unire l’Europa deve per forza significare cancellare le tradizioni in favore di interessi economici? Chi vi scrive, sia chiaro, è favorevole ad un’Europa unita, ma noi vogliamo un’Europa dei popoli, dello scambio di culture e tradizioni, delle diversità, non vogliamo l’Europa dell’appiattimento globale, che è invece ciò che stanno creando.
Piero Uboldi
Perché alcuni articoli non sono firmati?
Perché sono il risultato di un lavoro collettivo.
Dietro ogni notizia su queste pagine, ci sono giornalisti che da oltre 30 anni raccontano con passione la cronaca locale.
Quando un articolo non porta una firma, è perché è frutto del nostro impegno condiviso: un’informazione costruita insieme,
con la serietà che ci contraddistingue.
Edicola digitale | Canale Telegram





