Il Grande fratello per molti di noi oggi non è altro che una trasmissione televisiva i cui concorrenti sono spiati notte e giorno dalle telecamere. Spero vivamente che tutti voi sappiate, però, da dove deriva quel nome, “Grande fratello”.
Discende da qualcosa di molto più serio, dal libro “1984” scritto da George Orwell, che immaginava un mondo globalizzato in cui tutti eravamo spiati dal “Big brother”, che vedeva tutto e controllava tutti.
Chissà se Orwell, quando pubblicò il suo libro nel 1949, si immaginava che davvero un giorno la sua fantasia sarebbe diventata realtà. Eppure oggi è così, oggi il Grande fratello esiste davvero, e non è certo la trasmissione tv.
Il Grande fratello è Internet, è Facebook, è Google, sono i colossi informatici a cui quasi tutti oggi ci affidiamo.
Se cerco in Internet un materasso ortopedico, Google sa che soffro di mal di schiena, se scarico il Kangyur, sa che mi interesso di buddismo, se guardo un video sadomaso, sa che ho delle perversioni, se su Facebook posto le foto del mio cane, sa che tipo di animali amo… Unendo tutte queste informazioni, i colossi del web sanno tutto di noi, al punto che qualche mente illuminata ha coniato una frase emblematica: “Facebook è quel network che sa prima di te se e quando tradirai tua moglie”.
Rileggete questa frase e pensateci bene: “Facebook è quel network che sa prima di te se e quando tradirai tua moglie”.
Sanno tutto di noi e prevedono perfino le nostre mosse. Credete che non sia facile, per chi ci conosce così bene, condizionarci, orientarci e controllarci?
Orwell ci aveva avvisati ma noi, imbesuiti dall’altro Grande fratello, quello della tv, non ce ne stiamo rendendo conto.
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