Ci sono persone che non possono permettersi di ammalarsi, perché hanno attività da mandare avanti e, se si ammalano, nessuno gli paga la malattia o nessuno li può sostituire.
Io sono uno di quelli che non può ammalarsi. Vent’anni fa presi l’influenza stagionale in modo così forte che mi trovavo sdraiato sul divano di casa, ero solo e non avevo la forza di prendere in mano il telefono per chiamare mio fratello (medico) e chiedergli un aiuto. Da allora mi vaccino tutti gli anni e da allora non mi sono più ammalato. Mai.
Quest’anno, col problema Covid, io come tutti voi non voglio ammalarmi e, se mi ammalo, non voglio avere il dubbio se sia Covid o normale influenza. Perciò mi sono mosso per tempo per prenotare il vaccino a pagamento. Ho contattato una, due, tre farmacie, da tutte la stessa risposta: “Non sappiamo se ci sarà il vaccino sul mercato, perché lo Stato ha acquistato tutte le dosi disponibili per sè”.
Allora ho provato con una conoscente, dirigente di un’azienda che produce i vaccini: stessa risposta. Ma come possono Stato e Regioni accaparrarsi tutti i vaccini e lasciare senza le persone che lavorano, le Partite Iva che non hanno la malattia e chi non può permettersi di ammalarsi?
Come possono Stato e Regione avere il monopolio e decidere loro chi deve vaccinarsi e chi no? Lo Stato non poteva muoversi prima e approvvigionarsi da qualche altra parte?
Piero Uboldi
Perché alcuni articoli non sono firmati?
Perché sono il risultato di un lavoro collettivo.
Dietro ogni notizia su queste pagine, ci sono giornalisti che da oltre 30 anni raccontano con passione la cronaca locale.
Quando un articolo non porta una firma, è perché è frutto del nostro impegno condiviso: un’informazione costruita insieme,
con la serietà che ci contraddistingue.
Edicola digitale | Canale Telegram




