Sta facendo discutere l’intera Italia la sentenza della Corte di Cassazione secondo cui Totò Riina, il “capo dei capi” di Cosa nostra, ha diritto a una morte dignitosa, prevedendo la possibilità di concedergli gli arresti domiciliari, per trascorrere a casa gli ultimi anni della sua pessima vita. Ma proprio Riina, che non ha avuto una vita dignitosa avendo sulle spalle oltre 70 delitti, adesso deve avere una morte dignitosa?
Noi Italiani, purtroppo, siamo troppo buonisti e ancor più distratti. I mass media ci bombardano di notizie sulle stragi che compiono i terroristi, ma non ci rendiamo conto che la mafia semina nel nostro povero Paese molti più morti di quanti ne causi il terrore.
In Campania a fine maggio ci sono stati sette morti ammazzati in dieci giorni e non sappiamo quanti dall’inizio dell’anno, perché la mafia, anzi, le mafie continuano a minacciare, a uccidere, a condizionare la vita e la libertà di tantissime persone, proprio come fanno i terroristi.
Ma, mentre in Gran Bretagna si pensa addirittura di uscire dalla Convenzione europea sui diritti umani per poter essere più “duri” contro i terroristi, in Italia, dove la mafia fa più morti che non i terroristi in Gran Bretagna, si parla di dignità per il peggiore dei mafiosi. Senza capire che la mafia si farebbe forte di questa vittoria e che tutti i capi vivrebbero più tranquilli sapendo che, se anche fossero catturati, prima o poi tornerebbero a casa, anche se avessero ammazzato settanta persone senza mai pentirsene.
Piero Uboldi
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube