Io ho sempre creduto nell’Europa, ma ultimamente devo dare ragione chi dice che non è l’Europa dei popoli, è l’Europa dei finanzieri. Se i popoli hanno bisogno di aiuto, ci si mette di traverso, se la Finanza ha bisogno di aiuto, ecco che gli organismi europei scattano subito.
Abbiamo visto tutti come i Paesi del Nord Europa si sono opposti alla concessione di fondi europei garantiti da tutte le nazioni e destinati ai Paesi colpiti dal Covid: non c’è stato modo di smuoverli dal loro No, a partire dagli olandesi.
Quando invece qualche governo europeo coraggioso (Francia, Polonia e Danimarca, non certo l’Italia) ha detto: “Daremo gli aiuti di Stato a tutte le aziende, tranne quelle che hanno sede nei paradisi fiscali”, ecco che l’Europa è subito scattata in piedi per dire che non si può fare.
Eppure era un’azione giustissima quella di Francia, Polonia e Danimarca, perché questi tre Paesi dicono: noi chiediamo ai cittadini e alle aziende di pagare le tasse per sostenere lo Stato, adesso che sono i cittadini e le aziende ad avere bisogno, lo Stato li aiuta, ma aiuta solo chi paga le tasse qui, non chi sposta la sede in Olanda per pagare meno; che chiedano aiuto all’Olanda loro che pagano lì le tasse! Giusto.
Ma subito la Commissione Europea nei giorni scorsi è intervenuta e ha detto no. No! Lo Stato non può negare l’aiuto a quelle aziende che aggirano lo Stato stesso spostando la sede altrove.
Loro non aiutano lo Stato, ma lo Stato deve aiutare anche loro. Perchè si tratta di colossi che fanno parte del mondo della Finanza. Perché l’Europa è in mano ai finanzieri: aiutare i popoli no, lo dice l’Olanda. Aiutare le holding sì, perché pagano le tasse in Olanda. E ci dispiace davvero doverlo scrivere.
Piero Uboldi
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