Ho diversi amici stranieri che mi prendono in giro, in quanto italiano, dicendo che noi italiani parliamo con le mani, guidiamo da cani e siamo sempre in ritardo. Sul fatto di parlare con le mani, io replico che è un pregio, non un difetto, perché è più simpatico, più bello da vedere e perfino più chiaro. Sul fatto di guidare male, riesco a replicare (un po’ a stento) che spesso abbiamo fretta perché siamo un popolo attivo, che non sta mai fermo. Ma sull’essere un popolo che non conosce la puntualità… su quello non ho scampo, non posso neppure arrampicarmi sui vetri: è vero. Consigli comunali convocati alle 20,30 che iniziano sempre alle 20,50, film in tv previsti alle 21,10 che iniziano sempre 5 minuti dopo, treni che non spaccano mai il secondo, appuntamenti tra amici sincronizzati con la clessidra anziché con l’orologio. Solo le partite di calcio da noi cominciano puntuali. Però… però c’è un’eccezione che mi fa imbestialire: i Tg della sera. Quei dannati Tg non iniziano mai in ritardo, cominciano sempre in anticipo! I Tg delle 20 di RaiUno e Canale 5 si fanno una concorrenza così idiota che ciascuno cerca di cominciare qualche secondo prima dell’altro, proprio come nella sfida degli orologi tra Peppone e Don Camillo. Così, secondo dopo secondo, si è arrivati addirittura a iniziare il Tg delle 20 alle 19,56. E io che cosa dico ai miei amici? Che siamo un popolo di ritardatari… che si credono pure furbi.
Piero Uboldi
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