Nel mese di ottobre gli Italiani saranno chiamati alle urne per il Referendum Costituzionale, nel quale dovranno dire se vogliono o no la riforma della Costituzione Italiana approvata dal Parlamento. Si tratta di un atto importante, la prima grande riforma da quando la Costituzione fu promulgata.

Tuttavia, questo referendum sta assumendo un significato che nulla c'entra, sta diventando uno stupido e pericoloso “banco di prova” per il governo in carica: se vince il Sì, Renzi continua a governare, se vince il No, va a casa.
Un disastro, un vero disastro per l'Italia, perché in questo modo si sposta completamente l'attenzione: la gente non andrà a votare per dire se è d'accordo o no a ridurre il numero dei parlamentari stipendiati e a rendere più snello il meccanismo di approvazione delle leggi, non andrà a votare per dire se è d'accordo o no nel mettere un tetto alle indennità dei consiglieri regionali (che oggi sono altissime), non andrà a dire se è d'accordo o no nell'abolire definitivamente le Province e il Cnel, non andrà a dire se è d'accordo o no che la Costituzione preveda anche il referendum propositivo (oltre a quello abrogativo).
No, la gente se ne fregherà di tutto questo e andrà a votare per dire sì o no a Renzi e al suo governo. Una follia mettere su questo piano un passaggio così importante della nostra Democrazia.
I cittadini dovrebbero rifiutarsi: abbiamo tutto il diritto di essere pro Riforma e contro Renzi, oppure pro Renzi ma contro la Riforma.
Piero Uboldi
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