
Io amo il Natale, amo il clima natalizio, il senso religioso della festa, ma amo anche fare i regali. Farli ancor più che riceverli. E il Covid non mi impedirà certo di acquistarli, pur con tutte le cautele.
Ma mi rifiuto di acquistarli online da mega-società internazionali che spesso non pagano le tasse in Italia. Li acquisterò tutti dai nostri commercianti.
Non ditemi, per favore, che in questo momento ci sono problemi più importanti che non pensare al Natale: oggi non c’è solo il virus a uccidere, uccidono anche la depressione e la crisi economica e tutti noi dobbiamo dare una mano a combattere non solo il virus, ma anche la povertà dilagante.
Acquistare i regali da chi non paga le tasse in Italia lo ritengo immorale, per come sono fatto io; acquistarli da quelle categorie di commercianti che stanno soffrendo lo ritengo un dovere. E non ditemi che non ci sono soldi, per favore! Ci sono categorie che fanno la fame, ma ce ne sono altre come i dipendenti pubblici e i pensionati che da questa crisi non hanno perso un euro.
Sono contento per loro, davvero, però al tempo stesso gli lancio un appello: approfittate del Natale per dare una mano al piccolo commercio che fa vivere le nostre città. Se il Governo ha lasciato aperti molti negozi, vuol dire che lì si può andare a fare acquisti. Pensateci, prima di mettervi al computer a ordinare online dalla Cina.
Piero Uboldi
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