Tempo fa un amico mi raccontava che, quando era andato a vivere a Napoli, da buon emiliano aveva subito segnalato alla Rai che doveva pagare il canone.
Nel suo condominio (di lusso) gli altri condòmini si arrabbiarono con lui perché, con la sua dichiarazione, aveva segnalato alla Rai l’esistenza di quel condominio, così la Rai sarebbe venuta a chiedere il canone anche a tutti gli altri, che non lo pagavano (tutti), pur vivendo in un quartiere benestante.
Di recente un’amica mi raccontava che al sud la raccolta differenziata (a parte poche eccezioni) è un sogno e che non serve neppure dire: “Se fate la raccolta differenziata, pagherete meno tassa rifiuti”, perché molti rispondono che tanto la tassa rifiuti non la pagano.
Ora mi sorge un dubbio: non è che noi di tutto il nord, dando ogni anno 100 miliardi di euro di residuo fiscale (soprattutto per il sud), li abbiamo rovinati? Noi diamo quei soldi per solidarietà e, in teoria, ciò è giusto. Ma la mia (forte) impressione è che, invece, con così tanti soldi li abbiamo abituati a dimenticare il dovere civico: “Chi se ne frega di pagare le tasse, di differenziare i rifiuti, di fare le ricevute fiscali, tanto i soldi ci arrivano lo stesso!”.
Non è leghismo questo, è una riflessione coraggiosa che tutti, specie chi è al governo, dovremmo fare: va bene la solidarietà, è giusta, ma non va bene cancellare il senso civico, non va bene che al sud ci sia gente che può dare alla collettività e invece se ne approfitti.
Piero Uboldi
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