A volte forse dovrei mordermi la lingua, o meglio, la penna, ma proprio non ci riesco… Noi italiani siamo un popolo che ha la bocca grande e la lingua lunga, ci riempiamo la grande bocca di paroloni che buttiamo lì con prosopopea fastidiosa e due dei paroloni che più amiamo sono “solidarietà” e “principi costituzionali”. Ogni volta che c’è da declamare questi temi, siamo tutti in prima fila. Quando però la solidarietà ci deve toccare nel portafogli, allora tutti zitti.
Chi di voi, grandi amanti della Costituzione, si ricorda cosa dice l’articolo 2? Dice che la solidarietà “politica, economica e sociale” è un dovere e un principio fondante. Un dovere, signori, non un optional. E allora io mi chiedo perché il dovere costituzionale della solidarietà sia stato del tutto dimenticato in questo momento di pandemia! Noi abbiamo milioni di dipendenti, pubblici e non, che portano a casa lo stipendio pieno, e centinaia di migliaia di dipendenti di alcuni settori privati che portano a casa (ad andar bene) il 40% dello stipendio con la cassa integrazione o non portano proprio nulla.
Tanti stanno vivendo difficoltà drammatiche. Ma nessuno (nessuno!) ha proposto di applicare l’articolo 2 della Costituzione in questo momento drammatico. Nessuno ha proposto di togliere il 2 o il 3% dello stipendio a chi lo ha pieno e creare un fondo di solidarietà per chi da mesi è disperato. Lo si faccia, anche solo su base volontaria, così vedremo quanti italiani hanno davvero il cuore grande.
Piero Uboldi
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