Mia moglie mi dice spesso che noi Italiani sembriamo fatti di zucchero. Non nel senso che siamo dolci, ma nel senso che… se piove, la gente sparisce dai marciapiedi e dalle piazze, quasi avesse paura di sciogliersi come lo zucchero. Io le rispondo che, grazie a Dio, noi siamo più abituati al sole che alla pioggia, però in fondo è vero: quando piove noi ci rintaniamo in casa.
Pensate che quando piove si vendono meno copie del Notiziario, perché qualcuno, pur di non bagnarsi, rinuncia a uscire di casa per andare in edicola. Non solo, quando piove c’è meno gente nei bar e nei ristoranti, c’è meno gente nei negozi… Insomma, quando piove gira meno l’economia.
Malgrado ciò, io mi auguro che nei prossimi giorni piova e piova tanto. Ne abbiamo un enorme bisogno. Ricordiamo tutti la siccità che ci ha colpiti l’anno scorso, ma quest’anno ci sono già le premesse perché questa piaga sia ancor peggiore. Pensate che nel Regno Unito nei supermercati “Asda”, una delle catene più grandi, è stato posto un limite: si possono comprare solo tre pomodori, tre peperoni, tre cetrioli, tre cespi di insalata…
Nei supermercati “Morrison” da ieri c’è un limite di massimo due pomodori, due cetrioli, due peperoni e due cespi di insalata. E non è colpa della Brexit, è colpa della siccità che ha colpito Spagna e Marocco, che già adesso sta facendo mancare la verdura. E allora speriamo che piova. Non importa se venderemo qualche copia in meno, speriamo che piova tanto.
Piero Uboldi
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