Venerdì scorso un magrebino ha accoltellato un poliziotto riducendolo in fin di vita. Il magrebino aveva sulle spalle ben tre decreti di espulsione mai eseguiti. Sempre venerdì scorso il Notiziario usciva in edicola con l’arresto a Saronno di un magrebino che aveva accoltellato un uomo. Anche questo accoltellatore aveva già ricevuto un decreto di espulsione mai eseguito. Ma perché le espulsioni, di fatto, sono quasi sempre “finte”? Ve lo spieghiamo noi, ma non arrabbiatevi troppo.
Dovete sapere che se uno straniero non Ue viene trovato senza permesso di soggiorno, la Prefettura gli dà in mano il foglio di via dicendogli che deve lasciare l’Italia. Se lui resta qui e viene trovato di nuovo, scatta la denuncia penale. Se poi lo trovano la terza volta a girare senza permesso di soggiorno, la Prefettura emette un nuovo decreto di espulsione. Di fatto, resta sempre in giro.
Solo in alcuni rarissimi casi vengono effettuate le espulsioni coatte, imbarcando gli stranieri in aereo per rimandarli nel loro Paese. E se dopo tornano in Italia? Se vengono ritrovati in Italia, scatta un teorico arresto, che diventa un semplice obbligo di presentarsi all’autorità giudiziaria per tutto il tempo del processo (ossia, di fatto, in questo modo si ottiene un permesso di soggiorno). E alla fine del processo cosa succede? Viene emesso un nuovo decreto di espulsione e la trafila ricomincia da capo.
Piero Uboldi
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