Il Franco svizzero nei giorni scorsi si è rivalutato di circa il 20% nei confronti dell’Euro e questa notizia mi ha reso molto felice. Sia chiaro, io non possiedo Franchi svizzeri, non vado in Svizzera almeno da vent’anni e gli svizzeri non mi sono mai stati troppo simpatici. Ma sono felice perché la Svizzera negli ultimi anni ha cercato di “rubarci” molte aziende e molti posti di lavoro, offrendo alle nostre imprese terreni e agevolazioni fiscali per costruire lì le loro sedi. Insomma, la Svizzera ha cercato di portarci via il lavoro, soprattutto quello delle aziende più sane, e qualche imprenditore ci è cascato: ha trasferito la sua attività oltre confine, togliendo risorse all’Italia e posti di lavoro agli italiani.
Ebbene, adesso quegli imprenditori si trovano a produrre merce che, nel momento in cui decidono di esportarla di nuovo in Italia (o in qualunque altro Paese del mondo), devono farla pagare il 20% in più rispetto ai concorrenti. Perché loro gli stipendi li pagano in Franchi svizzeri, la corrente elettrica la pagano in Franchi svizzeri, le tasse le pagano in Franchi… Il prodotto finale, insomma, loro lo calcolano in Franchi e, nel momento in cui lo esportano fuori dai confini della piccola Svizzera, adesso costa il 20% in più.
Chissà mai che quegli imprenditori fuggiaschi si pentano e tornino a dare lavoro agli italiani. Intanto cominciamo a goderci le file di svizzeri che dallo scorso weekend hanno cominciato a invadere i nostri centri commerciali e i nostri negozi. Perché, con il Franco così alto, comprare in Italia conviene, andare a far benzina in Svizzera no.
Piero Uboldi
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