In questi giorni siamo tutti un po’ seccati per il costo elevato della benzina, al punto che da più parti si chiede a gran voce al Governo di tagliare le accise per far diminuire i prezzi. Ma siamo sicuri che sia la scelta giusta da fare? Pensateci bene prima di chiederlo, perché io da buon italiano ho imparato sulla mia pelle che, se lo Stato ti fa un “regalo”, da qualche altra parte ti infila una bella supposta.
Siamo sicuri che sia giusto tagliare le tasse sulla benzina?
E non lo dico, sia chiaro, perché sono un populista complottista che vede sempre nero in qualunque cosa arrivi da Roma, lo dico perché è matematica!
Mi spiego. La premessa inossidabile è che in Italia nessun Governo sa risparmiare, nessun Governo sa tagliare davvero i costi in modo strutturato, perché, parliamoci chiaro, tagliare davvero i costi significa ridurre il numero di dipendenti pubblici, che sono la vera grande spesa dello Stato, e nessuno ovviamente vuole farlo.
Per cui, se dovessero diminuire le tasse sulla benzina, vuol dire che dovrebbero per forza aumentare le tasse da qualche altra parte, se no i conti non quadrano. Ma le accise sulla benzina sono una delle poche tasse che pagano tutti, anche chi lavora in nero, anche i ladri, le prostitute, i mafiosi, gli strozzini, che invece tante altre tasse non le pagano. Insomma, se riducessero le accise e aumentassero qualche altra tassa, finirebbe che le persone oneste pagherebbero di più. Mi spiace solo per i benzinai perché, è vero, più la benzina costa, meno ci guadagnano.
Piero Uboldi
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