Il popolo greco ha scelto il suo nuovo governo, che promette di non restituire i soldi ricevuti in prestito per sanare le sue disastrose finanze. I greci probabilmente hanno fatto bene, perché la crisi è drammatica e negli ospedali mancano perfino i medicinali, ma noi non dobbiamo gioire troppo. E’ bene non dimenticare, infatti, che quei soldi alla Grecia li abbiamo prestati noi, presi dalle nostre tasche e dalle nostre tasse. Se la Grecia non li restituisce, o li restituisce tra molti anni, anche l’Italia come gli altri Paesi della Ue si troverà ad avere un buco nel suo bilancio. E come si colmano i buchi in Italia? Eliminando seriamente gli sprechi ministeriali e diminuendo fortemente lo stipendio a parlamentari e consiglieri regionali? Giammai! Tagliando ai comuni, riducendo i servizi e aumentando le tasse.
Dunque, è bene non gioire troppo per la Grecia, anche perché c’è un’altra cosa da ricordare: che tutto il caos in Grecia è cominciato quando la Ue ha scoperto che i dati di bilancio che il governo di allora aveva fornito all’Europa non erano reali. Aveva “barato”. Noi l’abbiamo aiutata a sanare l’immenso buco che aveva prodotto (non c’erano più soldi per pagare gli stipendi pubblici!) e adesso, personalmente, io mi sento un po’ cornuto e un po’ mazziato.
Piero Uboldi
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