Sabato sera, poco dopo mezzanotte, ero fuori casa con mia moglie in compagnia di alcuni amici quando mi è suonato il telefono. Era un uomo che mi chiedeva di correre a casa sua poiché aveva appena subito un furto, voleva farmi vedere che cosa avevano combinato i ladri. Siamo corsi là e abbiamo trovato un uomo scioccato, ferito nell’intimo insieme a sua moglie, entrambi distrutti per quello che avevano subito.
Dentro di me è covata tanta rabbia nel vedere una famiglia ferita in quel modo. Probabilmente è il millesimo furto che ho visto, eppure è sempre come se fosse il primo, perché non è giusto che la gente comune debba essere violentata così, senza che le Istituzioni capiscano che un furto in casa non è un reato minore, ma è un reato gravissimo, è violenza pura.
Loro, le Istituzioni, vivono nei quartieri dei ricchi, superprotetti, dove i ladri non vanno, ma noi, gente comune, viviamo in trincea, abbiamo paura, ci facciamo violentare da persone che poi, quando i carabinieri le arrestano, spesso vengono lasciate subito libere.
Non è giusto, bisogna ribellarsi a questa situazione. Ma noi italiani, l’ho scritto troppe volte, siamo un popolo di pecoroni: dateci da mangiare a pranzo e il calcio n tv alla sera e non protestiamo, stiamo zitti e subiamo tutto. Invece no, dobbiamo reagire a questa vergogna, perché abbiamo diritto di essere liberi, almeno dentro casa, invece ci costringono a vivere in trincea, nella paura.
Piero Uboldi
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube