È ancora senza nome l’uomo annegato venerdì pomeriggio nel canale Villoresi a Paderno Dugnano, proseguono le indagini per risalire alla sua identità. La polizia locale si sta concentrando sul telefono cellulare trovato nelle tasche della vittima.
Annegato a Paderno, ancora senza nome
Sono le 14:30 di venerdì pomeriggio, quando l’uomo sulla 70ina scivola nel canale Villoresi a Palazzolo. Un testimone, l’ultima persona ad averlo visto in vita, racconterà che gridava aiuto. Non ha fatto in tempo ad allungargli un ramo che la corrente lo ha trascinato verso Nova. Per questo è stata da subito esclusa la pista del gesto estremo, facendo propendere per una tragica fatalità. Un altro frequentatore del parco del Seveso aggiungerà a questa testimonianza un altro dettaglio: era intento a bagnare uno straccio per pulire la bicicletta. Due elementi che gli agenti della polizia locale trovano lungo la pista ciclabile che costeggia il canale Villoresi.
Recuperato il corpo dopo 24 ore di ricerche
Ci sono volute quasi 24 ore di ricerche prima di individuare il corpo senza vita in fondo al Villoresi. In un punto in prossimità della ferrovia Milano-Asso, qui l’acqua raggiunge oltre 4 metri di profondità. Ci sono volute due elicotteri e un gommone che hanno battuto palmo a palmo l’intero corso d’acqua. Ma c’è voluto anche un ragno meccanico che liberasse il canale dai quintali di spazzatura accumulati. Un elemento che ha di certo allungato le operazioni che sono durate fino a sabato mattina. Sono quasi le 12 di sabato, quando i sommozzatori dei Vigili del fuoco recuperano il corpo.
È senza nome l’uomo annegato nel Villoresi, indagini nel telefono
L’uomo in tasca non ha portafoglio né documenti. Sono andati a vuoto anche tutti gli appelli a chi in quelle ore non hanno più né visto né sentito una persona di circa 70 anni, brizzolata. Da venerdì la vittima è senza nome. Da sabato le indagini della polizia locale non si sono fermate per dare un nome all’annegato di Paderno. In queste ore si concentrano sul telefono cellulare e in particolare sulla sim che sembrerebbe non sia stata danneggiata dopo quasi 24 ore passate in acqua. Da qui, potrebbero essere recuperati contatti o numeri di telefono utili per ricostruire le ultime ore della vittima. E soprattutto per ridargli un nome e un cognome.
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