In ospedale, “travestita” da paziente, chiedeva soldi ad una donna per togliere il malocchio al marito ricoverato. Dopo avere incassato i primi 4000 euro, è stata arrestata dai carabinieri.
E’ successo all’interno dell’ospedale di Magenta (Mi). Qui l’altra mattina sono entrati in azione i carabinieri della stazione di Bareggio e della Compagnia di Abbiategrasso, che hanno tratto in arresto due nomadi, madre e figlio, rispettivamente di 64 e 32 anni, già noti alla Giustizia, poiché ritenuti responsabile di truffa aggravata.
Una 70enne di Bareggio ha raccontato ai carabinieri che all’inizio del mese di novembre, nell’Ospedale di Magenta dove era ricoverato il marito, era stata avvicinata da una donna in vestaglia e pantofole presentatasi come una degente.
Quest’ultima le aveva riferito di essere una veggente e di aver “sentito” che i problemi di salute del coniuge erano dovuti al malocchio, offrendosi al contempo di effettuare dietro pagamento alcuni riti per scongiurarne gli effetti.
La vittima, preoccupata per le condizioni del marito, su esplicita richiesta telefonica della truffatrice, le aveva consegnato dapprima 3.000 euro in contanti, seguiti da altri 1.000. La 64enne, nei giorni scorsi, aveva nuovamente telefonato alla vittima, prospettando l’esecuzione di ulteriori riti particolarmente efficaci, a fronte del pagamento di altri 5.000 euro.
La donna, insospettita dall’ulteriore richiesta, ha raccontato la storia al figlio, assieme al quale si è recata in caserma.
I militari, dopo averne raccolto le dichiarazioni, l’hanno accompagnata all’appuntamento, fissato dentro il bar del nosocomio e qui hanno bloccato la truffatrice, in vestaglia e pantofole, subito dopo che aveva preso la una busta contenente il denaro richiesto.
L’attività di controllo e osservazione discreta sul posto ha consentito ai carabinieri di rintracciare presso la struttura anche il figlio, nella cui autovettura sono stati rinvenuti gli abiti e le scarpe che la madre aveva poco prima tolto per indossare il travestimento da degente.
Per gli arrestati, dopo il processo con rito direttissimo, è stata disposta la custodia cautelare nel carcere San Vittore a Milano mentre proseguono gli accertamenti per verificare eventuali, ulteriori truffe consumate dai due nomadi.
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube