"Non ho idea di come sia potuto accadere: io sapevo che erano truffatori, eppure ho detto a mio marito di consegnare loro tutti i nostri averi”. E’ sconvolta e mortificata l’ultima vittima della truffa del mercurio: una donna 83enne di Caronno Pertusella, che non riesce a capacitarsi di quello che le è successo, tanto che – ricordando un brutto odore – sostiene che i ladri abbiano spruzzato qualche sostanza paralizzante. Il falso addetto dell’acquedotto è stato portato in casa dal marito 87enne, che lo ha fatto entrare non appena ha sentito che doveva controllare il contatore e rilevare l’inquinamento da mercurio nelle conduttore. A un certo punto si è materializzato un vigile in divisa, con tanto di cartellino di riconoscimento. Il racconto si fa poi confuso. Pare che marito e moglie abbiano raccolto i gioielli (contanti non ce n’erano) perché potevano rovinarsi durante le rilevazioni della sostanza inquinante: è bastato che il marito appoggiasse tutto su un mobile perché i due uomini sparissero con tutti i preziosi. “Non potevo credere a una storia ridicola come quella che si sarebbero potuti rovinare i gioielli – commenta l’anziana caronnese – Per questo sono convinta che sia successo qualcosa di strano: ricordo che, mentre ero al lavandino, ho sentito uno strano odore e che mi sono sentita intontita, quasi non mi rendessi conto di ciò che accadeva".
E’ stata sporta denuncia ai carabinieri, che indagano anche su un caso analogo successo a Uboldo. Stesso copione: “Prendete tutti i vostri soldi e i gioielli e metteteli nel freezer, perché potrebbero danneggiarsi durante le rilevazioni: addirittura potrebbe scoppiare un incendio”, ha suggerito all’anziana coppia il truffatore di turno. E' fuggito via con 400 euro, collanine, anelli e altri ricordi di famiglia, infilati tutti nel congelatore del frigo. A parte il sacchetto di una gioielleria avvolto nella carta d’alluminio: il ladro lo aveva scambiato per cibo congelato, non sapendo che conteneva invece orologi e bracciali. “Purtroppo, quando si diventa così anziani, si abbassano le difese ed è più facile per i truffatori commettere questi raggiri – riflette la nipote dei derubati, C.V. – Spiace anche constatare che le persone truffate si sentano mortificate, in imbarazzo… quando invece dovrebbe vergognarsi chi si approfitta di loro”.
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