Buoni spesi ai Comuni per fare fronte alle famiglie in difficotà in questi giorni. E’ questa la prima misura annunciata ieri dal governo per aiutare gli italiani in crisi per la pandemia del coronavirus (leggi qui l’articolo). Secondo quanto annunciato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte già dalle prossime ore si potranno ritirare i buoni spesa presso i servizi sociali degli 8mila comuni italiani.
Ma al momento i sindaci non hanno ancora ricevuto dettagli su questo aiuto. I primi cittadini della Lega della provincia di Monza e Brianza hanno espresso il loro disappunto. “Da ieri sera riceviamo noi sindaci: chiamate, messaggi, mail per i contributi annunciati“, dice la sindaca di Senago Magda Beretta. “Non entro nel merito, perché non è il momento di fare polemiche, semmai è il momento delle richieste, ma lo chiedo per favore: prima di fare lo spot in tv a reti unificate, almeno in questo momento, fate prima le cose e poi gli annunci, che non abbiamo tempo da perdere”.
“Non voglio far polemiche sulla congruità degli importi, ma una cosa la voglio dire. E’ ora di finirla di mettere in difficoltà i sindaci con continui pre-annunci”, dice il vicesindaco di Ceriano Laghetto Dante Cattaneo. “Un appello ai cittadini: non accalcatevi domani presso i Municipi perché ancora non c’è nulla. Né soldi né disposizioni ufficiali”.
Qualche ora prima anche i sindaci di Monza e Brianza della Lega hanno scritto una nota: “Anche in piena emergenza questo governo anziché gestire e risolvere le criticità, scarica i problemi sui Comuni. Annunciare misure in diretta televisiva, senza prima avere informato i sindaci, è da irresponsabili: governare non è come partecipare a un reality show”, scrivono. “I 4 miliardi e 300 milioni non sono soldi regalati ai Comuni, ma l’anticipo di quello che lo Stato deve già ai Comuni per il Fondo di Solidarietà comunale, alimentato dai soldi dei Comuni stessi. Non sappiamo quando arriveranno come saranno ripartiti questi fondi. Ci auguriamo si usi un criterio che tenga conto dell’incidenza dei contagi e del numero di partite Iva dislocate sul territorio. La Brianza sta soffrendo e ha sempre contribuito a mantenere tutto il paese. Oggi che siamo noi ad avere bisogno, spacciare un anticipo di quanto ci spetta come aiuto è solo una presa in giro. Nei minuti successivi all’annuncio, abbiamo iniziato a ricevere richieste da parte dei cittadini a cui non sappiamo cosa rispondere”.
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