Somministrare i vaccini anche ai parenti degli ospiti per ripristinare in sicurezza le attività socio-relazionali all’interno della Rsa: è questa la richiesta avanzata dalla Rsa Villaggio Amico di Gerenzano all’Ats (Agenzia di Tutela della Salute) Insubria. La proposta vuole dare una risposta concreta a un problema che, ormai quattro mesi fa veniva messo, in luce da una circolare del Ministero della Salute: evidenziava come “l’isolamento sociale e la solitudine rappresentano motivo di sofferenza e importanti fattori di rischio nella popolazione anziana per la sopravvivenza, lo stato di salute fisica e mentale. Le visite devono essere effettuate in sicurezza tramite, adeguati dispositivi di protezione e adeguate condizioni ambientali”.
“Per riportare i loro cari nella vita dei nostri ospiti, la vaccinazione è il modo più sicuro e veloce – rimarca Massimo Riboldi, presidente di Villaggio Amico – Abbiamo quindi chiesto ad Ats di autorizzarci alla somministrazione del vaccino anti-Covid ai parenti dei nostri ospiti. La nostra struttura ha operato con impegno per risolvere il problema della solitudine sociale degli anziani: questa difficile situazione favorisce il decadimento psico-emotivo, sia loro già soggetti fragili, sia nei familiari che hanno dovuto affrontare la distanza dal proprio caro”.
In tale contesto la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana ha avanzato delle proposte per la ripresa in sicurezza delle visite agli anziani nelle strutture residenziali: “Ma dobbiamo far presente che sono trascorsi quasi quattro mesi da quella circolare, senza che siano giunte soluzioni o indicazioni tese a contrastare questo grave disagio”, rimarca Riboldi.
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