Nella triste corsa del Covid 19, l’Italia, per fortuna, sta perdendo posizioni. Già ad aprile avevamo scritto della Spagna e degli Usa che ci avevano superati come numero di positivi. Gli Stati Uniti poi, una volta divenuti il Paese con più contagi, hanno continuato la loro triste corsa e oggi dalle statistiche mondiali risultano avere un milione e 400mila positivi, cinque volte di più rispetto al secondo Paese in classifica che è la Spagna, che ha superato i 270mila casi.
Gli Usa però sono un Paese enorme, con molti abitanti (circa 328 milioni) e può essere logico che abbia più casi. Discorso diverso è quello del Regno Unito (circa 66 milioni di abitanti), che all’inizio dell’emergenza aveva adottato anch’esso come gli Usa una linea di sottovalutazione del problema e ancora adesso ne sta pagando le conseguenze.
Lunedì, infatti, il Regno Unito ha superato l’Italia come numero di casi positivi, e già dal lunedì prima ci aveva superati come numero di morti da Covid.
Lunedì la classifica dei Paesi con più positivi al mondo vedeva gli Usa davanti a Spagna, Regno Unito, Russia e Italia.
Sì, perché anche la Russia lo stesso giorno ha scavalcato l’Italia, e il giorno dopo ha pure scavalcato il Regno Unito portandosi al terzo posto (e presto supererà anche la Spagna). Ma pure la Russia è un Paese enorme (circa 145 milioni di abitanti), per cui un paragone con noi serve a poco.
Molto più interessante è osservare l’andamento dei contagi in Italia rispetto al Regno Unito, ed è proprio quello che mostra il grafico che pubblichiamo.
Osservate bene le due curve: quella blu mostra i contagi in Italia dal 14 marzo all’11 maggio, quella rossa mostra l’andamento nel Paese di Sua Maestà. Ebbene, in Italia è evidente come a marzo e ai primi di aprile fossimo messi molto peggio, ma poi siamo riusciti a far rallentare il virus e la curva si sta pian piano appiattendo.
Nel Regno Unito, invece, a marzo hanno sottovalutato il problema, ad aprile ha cominciato a colpire e sta colpendo ancor oggi pesantemente, con una curva che non accenna minimamente ad appiattirsi: sale ripida e proprio lunedì ha superato quella italiana.
Un problema serio quello del Regno Unito, che ben difficilmente può pensare di attuare già adesso la Fase 2.
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