Da oggi i supermercati Superdì della zona sono chiusi: ufficialmente per “ferie” o per “ristrutturazione”. In realtà è il triste e scontato epilogo di una situazione di crisi che perdura ormai da mesi. La scorsa settimana, per la prima volta, i dipendenti della catena che conta ben 43 supermercati tra Lombardia, Piemonte e Liguria, non hanno ricevuto lo stipendio.
Questa mattina saracinesche abbassate e all’esterno cartelli scritti a pennarello che annuciano la chiusura. A Cesano Maderno e Barlassina dal 19 agosto al 2 settembre “Per ristrutturazione”, a Cogliate, stesso periodo ma “per ferie”.
Una situazione paradossale, che segna il precipitare delle cose per una catena di supermercati dalla storia lunga e gloriosa della famiglia Franchini, brianzola, che ne è da sempre alla guida.
Ad incontrare i dipendenti e raccogliere le loro preoccupazioni, quando ancora i punti vendita erano aperti,si sono recati il consigliere regionale Andrea Monti con il presidente della commissione regionale attività produttive, Gian Marco Senna, accompagnati dal sindaco di Cogliate, Andrea Basilico e dai capigruppo consigliari della Lega di Cesano, Marina Romanò e di Desio, Andrea Villa.
“Al momento, considerando anche il periodo, quello che siamo riusciti ad ottenere è un incontro urgente in Commissione attività produttive della Regione alla prima data utile della ripresa attività, il 13 settembre prossimo” -spiega il sindaco di Cogliate, preoccupato per il futuro dei lavoratori ancora presenti nel punto vendita ma anche per i disagi che questa situazione sta creando in una larga zona del paese, soprattutto alle persone anziane e impossibilitate a muoversi con l’auto, che avevano nel supermercato di via Fermi un punto di riferimento quasi quotidiano.
Situazioni analoghe per molti altri punti vendita di piccole e medie dimensioni, che negli anni si erano affermati come supermercato di quartiere, puntando soprattutto sulla qualità dei freschi e delle carni in particolare.
Contattato telefonicamente, benchè in ferie, il direttore commerciale Antonio Lanari, che pure in tutti questi mesi aveva ribadito la ferma volontà dell’azienda di procedere con una riorganizzazione e un rilancio, manifestava la speranza di uno sblocco a breve delle trattative in corso per la cessione di alcuni punti vendita, che potesse poi consentire la ripresa delle attività.
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