Nelle indagini della Procura sull’atroce omicidio di Senago ci sono tutti i messaggi sul telefonino tra Giulia e il suo assassino Alessandro Impagnatiello.
Eccone alcuni stralci, riportati dall’Ansa.
“Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso – scrive Giulia venerdì, circa 40 ore prima di essere uccisa -. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia continua, lasciami stare. Non sono felice e vorrei ritrovare la mia tranquillità. Basta”. Una decisione che Alessandro Impagnatiello rifiuta.
“E vuoi trovare tranquillità mettendomi da parte???”, scrive il compagno che sarà il suo assassino.
Giulia ribatte di non voler più continuare la relazione e di non volerlo più come compagno, invitandolo almeno ad essere un buon padre per il loro bambino. “Condividiamo una casa – aggiunge – finché sarà necessario. Importante che tu sia un buon padre. Io penso a me, tranquillo”.
Alessandro però replica: “ma ti sembra normale parlare così con un bambino in pancia?!? Dimmelo!”. Giulia risponde: “Non mi sembra normale far arrivare invece una persona a questo limite dopo aver ripetuto 1.000 volte la stessa cosa. Ho avvisato e stra avvisato più volte, nessuno mi ha mai ascoltata, sempre tutto un’eterna lotta”. La 29enne Giulia Tramontano è chiara: “non voglio più combattere – prosegue – e vivere una vita non soddisfatta al fianco della persona sbagliata. Non ho fiducia in te e non ne avrò mai. Ormai il vaso è rotto. Ed io non voglio sistemarlo”.
Ma Alessandro Impagnatiello replica di nuovo: “Non ti fa per nulla onore parlare così, per niente proprio”.
Le indagini, anche sentendo i testimoni, tra cui la sorella di Giulia, Chiara, hanno appurato che Giulia sapeva della relazione di Alessandro con un’altra donna già dallo scorso gennaio, lui stesso glielo aveva rivelato, aggiungendo però che l’aveva chiusa.
Il rossetto in auto e i nuovi sospetti di Giulia
Giulia non gli crede e nel messaggio del 9 maggio gli chiede conto di un rossetto, trovato nella sua auto e di una cassa di bottiglie d’acqua spostata dal sedile a fianco del guidatore a quello posteriore. “Non è salito nessuno nella mia macchina. Nessuno. Non ho minimamente idea Giuliet”, assicura Alessandro. “E quindi come lo giustifico io sto rossetto da donna?”. Lui: “Non ho giustifiche non so proprio cosa dire baby! Giuro!”.
Ancora più inquietanti sono i messaggi che Alessandro invia a Giulia dopo averla uccisa per depistare le indagini come quello di mercoledì scorso: “ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così mia mamma piange, mio fratello e Luciano pure, ti prego. Siamo al 4 giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico”.
L’aveva già uccisa. Lo confesserà solo qualche ora più tardi.
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