Milano, bagni no gender al liceo Brera: “Dobbiamo rispettare l’identità di tutti”
Il liceo Brera di Milano punta all’inclusione: nelle toilette della scuola spunta, accanto ai classici omini stilizzati che raffigurano i due sessi, un terzo simbolo. Di che cosa si tratta? Di un unicorno, emblema della comunità Lgbtqia+ e massima espressione della neutralità di genere. “Nella nostra scuola molte persone non si identificano né in un genere né nell’altro. Ed è giusto venire incontro alle loro esigenze”, spiega una studentessa, Sara, sulle pagine di Repubblica. “È una scuola fluida. Non ci piace identificarci. Ognuno deve sentirsi a proprio agio”, aggiunge un’altra alunna, Irene.
La preside: “Tanti studenti in transizione, i bagni no gender sono una soluzione”
Al liceo Brera la preside Emilia Ametrano si schiera a favore dei bagni no gender: “La nostra è una presa d’atto della realtà. Nella nostra scuola abbiamo una quindicina di studenti in transizione e riconoscere la loro identità è una forma di rispetto, così come lo è la scelta di introdurre i bagni neutri”.
“C’è sempre stata una grande tolleranza per quanto riguarda l’utilizzo dei servizi igienici. Anzi, il problema era sorto quando avevamo appeso i cartelli che facevano distinzione tra bagni maschili e femminili: i ragazzi li avevano strappati per ribadire la loro volontà di non essere incasellati”, aggiunge a Repubblica la preside del liceo Brera.
Serena Curci
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