Novate: Lucia, campionessa d’Italia di softball a soli 17 anni.
C’è anche la novatese Lucia Polini nella formazione dell’Mkf Bollate che domenica ha vinto la finale contro l’Inox Team Saronno conquistando il 14° Scudetto nella lunga storia. Con i suoi 17 anni appena compiuti, Lucia è la più giovane della formazione, ma è riuscita a dimostrare agli allenatori e alla società di poter dare il proprio contributo alla squadra. Il Notiziario l’ha intervistata a poche ore dal successo.
Novate: Lucia, campionessa d’Italia di softball a soli 17 anni. L’intervista
Com’è stata questa finale e come ti sei sentita il giorno dopo?
“È da tanto tempo che aspettavamo questo momento, abbiamo lavorato tanto e alla fine si è trattato del coronamento di una stagione con tanti sacrifici, tanto lavoro e tanto allenamento. Si può dire che ce l’aspettavamo, però non è stato semplice. Forse sabato immaginavamo due partite più facili, tuttavia è stato difficile e quindi domenica è stato ancora più emozionante riuscire a vincere una partita molto tesa. È stato molto bello soprattutto essendo in casa davanti a tanti spettatori bollatesi, al presidente e a tutti. Abbiamo sempre tanto tifo, è un ambiente sicuramente molto caloroso. I festeggiamenti erano pronti già sabato, la vittoria non è arrivata ma siamo andate a letto tranquille, convinte di farcela il giorno successivo e il pomeriggio è stato poi dedicato ai festeggiamenti. Per me poi era la prima finale, quindi è stato ancora più unico. Svegliarsi al mattino con questo ricordo è stato molto bello”.
Lucia Polini campionessa d’Italia di softball a 17 anni
Tu sei anche la più giovane del gruppo…
“È vero! Nella squadra ci sono le compagne con un po’ più di esperienza e noi più giovani, in particolare io sono la più giovane di tutte. È una sfida e allo stesso tempo una grande opportunità e ovviamente può essere difficile; io però la vedo positivamente, nel senso che mi è stata data l’opportunità di giocare insieme a persone con più esperienza e con tanta voglia di insegnare. C’è voluto tempo per creare questi legami, per trovare la loro fiducia, c’è un distacco importante di anni, però questo in campo si sente meno perché l’obiettivo è lo stesso per tutte e si dà il massimo per aiutarsi a vicenda”.
Bollate ha una squadra internazionale, come ti sei trovata con allenatori e compagne straniere?
“È stato fondamentale il rapporto con le compagne di squadra non italiane e con gli allenatori. Quest’anno abbiamo due allenatori venezuelani, mentre tra le mie compagne ci sono una ragazza giapponese, un’americana e una ceca. Si è creato un rapporto bellissimo nonostante la differenza di culture e lingue, c’è stata una grandissima affezione gli uni con gli altri e tanta voglia da parte loro di aiutarmi. Tutto ciò è anche dovuto alla mia voglia di imparare da loro, sono sempre stata disponibile a fare tanti sacrifici per questo sport, per questo obiettivo che era anche vincere il campionato, e loro davanti a questo hanno colto la palla al balzo e mi hanno aiutata nella mia crescita”.
Novate: Lucia, il softball e il futuro
Come sei arrivata al softball?
“Avevo 11 anni e si può dire che ho iniziato tardi, un po’ casualmente. Non conoscevo bene lo sport, giocavo a calcio a Novate e per caso mi è stata presentata questa opzione comunque vicino a casa. Sicuramente la cosa che mi ha incuriosita di più e attratta di quell’ambiente era l’ospitalità, la generosità. Mi ha fatto sentire voluta, accolta, e quindi anche non conoscendo lo sport ho imparato in fretta e volentieri. Ho avuto la fortuna di incontrare allenatori che mi hanno aiutata da subito a crescere nel gioco, ho incontrato tante figure positive!”.
Come proseguirà la tua stagione?
“Ci sarà la pausa invernale, però io e qualche compagna tra le più giovani parteciperemo a un torneo a Barcellona a fine ottobre. Per me gli allenamenti non si fermeranno avendo anche qualche incontro con la nazionale under 18 sempre quest’inverno, poi affronteremo la preparazione invernale e primi tornei saranno a marzo 2025”.
E la scuola?
“Non è sempre stato facile, ma mi piace dedicarmi tanto anche nell’ambito scolastico e ottenere buoni risultati, ma comunque è una questione di sapersi organizzare e trovare professori che sappiano cogliere questa duplicità di impegni nella mia vita. Mi capita spesso in trasferta di portare i libri sul pullman e anche le mie compagne sono comprensive su questo aspetto. Nella seconda parte di questo quadrimestre andrò in negli Stai Uniti per capire un po’ come funziona la didattica. Lá infatti sono conosciuti per la capacità di gestire gli studenti che fanno anche sport a livello agonistico, con la possibilità di borse di studio per il college e sono stata incuriosita da questo aspetto”.
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