È una storia che unisce tre luoghi della Brianza e del Saronnese: Origgio, dove fu trovato il corpo senza vita; Lentate sul Seveso, dove Simone Mattarelli viveva; e Saronno, città d’origine del giornalista Stefano Vergine che oggi riaccende i riflettori sulla vicenda.
Il 3 gennaio 2021 il 28enne di Lentate sul Seveso venne trovato impiccato con la sua cintura in una fabbrica dismessa di Origgio, dopo un lungo inseguimento dei carabinieri durato ore e che aveva coinvolto sei pattuglie tra le province di Milano, Como, Varese e Monza, passando da Lazzate, Cogliate, Saronno.
Il Tribunale di Busto Arsizio ha archiviato il caso come suicidio, attribuendo il gesto a uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di cocaina. Ma per la famiglia di Simone “le cose non sono andate così”.
A rilanciare il caso è Stefano Vergine, giornalista freelance originario di Saronno e vincitore nel 2017 del Premio Pulitzer per l’inchiesta sui Panama Papers, che ha realizzato e autoprodotto un podcast dal titolo “Simone”, disponibile sulle principali piattaforme audio.
In sei puntate Vergine ricostruisce le ultime ore di vita del giovane, le indagini e le incongruenze rimaste irrisolte, grazie a interviste, documenti inediti e contributi di esperti come Ilaria Cucchi e l’avvocato Fabio Anselmo.
Il mistero della morte di Simone Mattarelli in un podcast di Stefano Vergine
“I filmati dell’inseguimento mostrano che due colpi di pistola non furono sparati verso terra”, rivela Vergine, sottolineando anche la testimonianza contraddittoria di un dipendente della fabbrica di Origgio. Inoltre, secondo il tossicologo Veniero Gambaro, la quantità di cocaina rinvenuta nel corpo non giustificherebbe la fase di “down” indicata dal Tribunale come causa del suicidio.
Del caso di Simone Matterelli si erano occupati anche “Le Iene”
Per il padre Luca, “qualcuno lo ha ucciso”. La madre, Maria Formisano, parla di “qualcosa sfuggito quella sera”. Il fratello Matteo chiede la riapertura delle indagini.
Nel podcast si affronta anche il tema dell’uso delle bodycam da parte delle forze dell’ordine: “È inutile sapere che ci sono, se poi si spengono proprio nei momenti cruciali”, commenta Ilaria Cucchi.
La prima puntata di “Simone” è disponibile da oggi gratuitamente sulle principali piattaforme audio.
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