Il nuovo assessore regionale alla Sanità Guido Bertolaso la settimana prossima incontrerà i sindaci del territorio per chiarire il futuro dell’ospedale di Saronno.
E’ l’annuncio fatto oggi in consiglio regionale in risposta a un’interrogazione presentata dai consiglieri regionali del Pd, Gigi Ponti e Samuele Astuti.
“Il sindaco di Saronno – spiegano Ponti e Astuti – ha inviato una lettera all’assessore regionale alla Sanità, sottoscritta da 19 primi cittadini della zona, per sapere quale sarà il destino dell’ospedale che, visto il ridimensionamento della struttura e la gravissima mancanza di personale, rischia di passare da struttura di primo livello a presidio territoriale, nonostante abbia un bacino di utenza di 180 mila abitanti, al confine tra le province di Varese, Monza e Brianza, Milano e Como. Alla lettera fino ad oggi non è stata data risposta. Per questo oggi abbiamo riproposto in aula le domande dei sindaci e chiesto di sapere quali sono i reparti attivi, quali riapriranno, ma soprattutto che personale sarà assunto per colmare le mancanze che, a breve termine, rischiano di portare alla paralisi dell’intero nosocomio”.
Bertolaso in consiglio regionale sull’Ospedale di Saronno
Lo stesso Bertolaso, alla sua prima apparizione nell’aula del consiglio regionale della Lombardia dopo avere preso il posto della dimissionaria Letizia Moratti, ha fornito in aula alcuni dati relativi all’Ospedale di Saronno. “Il Consiglio regionale per me è sacro. Quindi, ogni volta che sarò chiamato a dare risposte, informazioni e chiarimenti sarò sempre a disposizione per affrontare insieme i temi fondamentali della sanità lombarda e i suoi sviluppi futuri. Non mi sottrarrò ad alcuna domanda, sono un medico, sono un tecnico e ho affrontato le tematiche riguardanti il Covid. Credo di avere buone conoscenze sulle misure da adottare per fronteggiare queste problematiche e per guardare avanti con tranquillità” -ha detto l’assessore Bertolaso.
“I dati forniti in aula – aggiungono però i consiglieri dem – non corrispondono purtroppo a quelli reali. Difficile pensare che un ospedale di primo livello possa essere operativo con un numero molto esiguo di anestesisti strutturati e con numerosi servizi chiusi da anni, che la Regione ha promesso di riaprire, ma ad oggi non sono ancora operativi. Del resto, per coprire gli attuali posti letto attivi, per ammissione dello stesso assessore, è necessario assumere 8 infermieri, due tecnici di laboratorio e 27 medici. Bertolaso ha promesso di incontrare i sindaci la settimana prossima. E’ un primo passo, che ci auguriamo preluda a un impegno reale per un ospedale centrale per i nostri territori”.
Redazione web
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