“Siamo fermi da 2 mesi con 60 dipendenti e non sappiamo quando riapriremo”. E’ il grido di aiuto del Multisala Le Giraffe di Paderno Dugnano e di tutta la categoria dello spettacolo e dell’intrattenimento che non viene nominata neppure nella fase 2 dell’emergenza coronavirus. Per loro non ci sono date sul calendario da aspettare con attesa o protocolli da adottare. Cinema, teatri, discoteche saranno le ultimissime attività che a quanto sembra potranno riaprire solo dopo i mesi estivi, nonostante ogni anno generano un fatturato di 87 miliardi.
Il 28 aprile anche Le Giraffe di Paderno hanno aderito all’iniziativa “Risorgiamo Italia”. Simbolicamente hanno consegnato le chiavi delle loro attività ai sindaci. Solo in Lombardia sono state 10mila gli aderenti. “Si tratta di una protesta civile contro i tempi di riapertura dettati dal Governo, che non sono compatibili con la sopravvivenza della nostra categoria”, spiega Marco Tordelli, presidente de Le Giraffe (clicca qui per il videomessaggio completo).
Il multisala di via Brasile ha sospeso le proiezioni lo scorso 23 febbraio. Da allora ogni giorno l’incasso è stato pari a zero. “Ci siamo attivati per far avere la cassa integrazione ai nostri 60 dipendenti che altrimenti l’avrebbero avuta a settembre”, aggiunge Tordelli. Tra le ipotesi al vaglio queste ore ci sarebbero i cinema all’aperto per la stagione estiva. “Una soluzione tampone che comunque comporterebbe una riduzione dei posti”, spiegano dal multisala che si dicono pronti a mettere in pratica tutti i protocolli di sicurezza qualora dovessero riaprire. Come le disposizioni a scacchiera, che significa ridurre di almeno il 50% i posti a sedere delle 13 sale. E di conseguenza anche gli incassi.
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