Lo spaccio a Cislago? “Ormai la gente è talmente abituata ai pusher che manco si lamenta più – afferma il coordinatore della Protezione civile Carlo Donzelli in riferimento alla diffusione di stupefacenti nel Parco del Rugareto – Le forze dell’ordine, nei limiti del personale, fanno quello che possono. I controlli non mancano e anche i fermi e gli arresti, ma c’è poco da fare: spacciatori e tossici sanno dove incontrarsi e dove ci sono vie di fuga, non mollano… Se vengono disturbati da una parte si spostano da un’altra e si è punto e a capo”.
Netto miglioramento sul fronte degli scarichi abusivi: il merito è dei Comuni, che fanno continuamente recuperi di rifiuti: dov’è pulito è più probabile che non si sporchi e così gli scaricatori vanno altrove. “Certo non è così dappertutto, ma posso dire che va molto meglio rispetto al passato”, afferma Donzelli. Un elogio a chi fa camminate e footing nel parco, “da cui arrivano le segnalazioni delle discariche, permettendo così alle amministrazioni di smantellare tutto in breve tempo”.
Resta il problema degli animali selvatici: è facile imbattersi in cervi e daini e c’è il pericolo cinghiali, che però si trovano soprattutto dalla parte del Comasco, sul territorio di Mozzate.
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