
La fiducia nella scienza è un elemento fondamentale del sostegno pubblico alle politiche di contenimento, alle restrizioni e alle linee guida utili a tutelare la salute pubblica. Tuttavia, sostenere la fiducia può essere particolarmente difficile in periodi di estrema incertezza.
Nei primi giorni dell’epidemia di Ebola nell’Africa occidentale nel 2013, ad esempio, la mancanza di fiducia negli operatori sanitari ha spinto numerose famiglie a nascondere i propri membri malati per evitare che venissero visitati dagli operatori sanitari, diffondendo così ulteriormente il virus tra la popolazione (Heidi J. Larson “Vaccine trust and the limits of information” Science, 353(6305): 1207–1208, 2016).
Comprendere come la fiducia nella scienza evolva durante una pandemia è, perciò, fondamentale.
In che modo la fiducia nella scienza e negli esperti influenza il successo dei messaggi di sanità pubblica e il sostegno dei cittadini alle politiche di contenimento? Un articolo da poco disponibile online (https://osf.io/twuhj/) cerca di dare una prima risposta a questa domanda studiando la dinamica della fiducia nella scienza in tempo reale in Italia utilizzando le “tracce digitali” lasciate dagli utenti su Twitter, Telegram, e Facebook.
Le tracce digitali lasciate dagli utenti su Twitter mostrano come la fiducia nella scienza segua una traiettoria ad U rovesciata: cresce, raggiunge un massimo e decresce man mano che la pandemia si diffonde (si veda Figura 1). Questa tendenza è confermata dai dati raccolti attraverso Telegram.
Esperimento su Facebook per valutare la fiducia nella scienza
I dati raccolti attraverso un esperimento randomizzato condotto su Facebook mostrano che coloro che hanno più fiducia nella scienza sono più propensi a rispettare le misure di contenimento. Tuttavia, nonostante la conoscenza delle informazioni più rilevanti rispetto al COVID-19 e alle misure di contenimento sia piuttosto diffusa, coloro che hanno credenze sbagliate rispetto al COVID-19 danno spesso minore importanza alle informazioni sul virus quando la fonte di tali informazioni è scientifica rispetto a quando è anonima.
Questi risultati ci ricordano che la frustrazione e lo scetticismo nei confronti delle autorità possono erodere la fiducia negli esperti con conseguenze gravi in termini di diffusione della pandemia soprattutto durante la cosiddetta “fase 2”.
Valentina Rotondi, ricercatrice Oxford University
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