"Ora la tensione a Lazzate è alle stelle, con continui atti di sabotaggio da parte di ignoti. Esecrabili e condannabili certamente, ma prevedibili e previsti dal sottoscritto". Inizia così la lunga riflessione di Andrea Monti sul caso di Lazzate, dove nelle utlime settimane i cittadini si sono mobilitati contro l'arrivo di alcuni migranti.
"A questo punto cosa si aspetta? Dove si vuole che arrivi questa pericolosa escalation? Noi vogliamo la pace, siamo anche pronti a fare la nostra parte, soprattutto come amministrazione. Ma come possiamo di fronte alla cocciuta indifferenza della Prefettura – si chiede Montio – Da via Prina si continua ad ignorare due nostre richieste molto semplici: primo, fermare ogni proposito di attuare il “blitz” a Lazzate, che significa arrivare di notte o di soppiatto e scaricarti nuovi “ospiti” senza aver avvisato nessuno. Secondo, avere la bontà, di grazia, di volersi mettere attorno ad un tavolo con il comune, verificando la correttezza di ciò che si sta portando avanti di nascosto. Svanito l’effetto sorpresa, evitiamo però l’effetto miccia lunga".
"Soddisfatte queste due condizioni, che sarebbero il minimo in un posto normale e non schizofrenico, potremmo certo tranquillizzare i nostri cittadini, lavorare per svelenire il clima e tentare di fermare l’escalation di violenza – conclude Monti – Altrimenti continueremo tutti a vivere nell’allarme, nella psicosi, con la guardia alta e l’insofferenza che sale. A Lazzate siamo pronti alla pace, ad ogni costo".
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