Due incontri pubblici per ragionare sul futuro dell’ex Isotta Fraschini di Saronno. Martedì 25 gennaio è in programma il primo dei due appuntamenti di condivisione sul futuro dell’area industriale di 120mila metri quadri, a ridosso del centro storico di Saronno. Saronno Beni Comuni, la società che ha acquistato l’area con l’intento di restituirne una parte alla gestione diretta della cittadinanza, ha recentemente protocollato e condiviso sul proprio sito internet www.vivaiosaronno.org il masterplan del progetto, la manifestazione d’interesse (un documento che ne traccia le linee guida) e un approfondito piano di bonifica di oltre 350 pagine. L’ambiziosa visione immaginata da Beppe Gorla e da Angelo Proserpio, fondatori di Sbc, si prepara quindi a diventare concreta.
Il primo passo importante è quello del lancio del percorso di partecipazione “Officina Vivaio, una serie d’incontri pubblici durante i quali la proprietà vuole coinvolgere i cittadini saronnesi (e non) per condividere il progetto fin qui definito e discutere insieme ad essi le destinazioni d’uso e le forme di governance dei tre ambiti che verranno restituiti alla città per essere gestiti come “bene comune”. Parliamo dell’ex-scuola Bernardino Luini, subito dietro alla stazione di Saronno centro, della nuova struttura che ospiterà il museo dell’Industrie e del Lavoro Saronnese (Mils) e del parco pubblico di 60.000, ma che si articolerà intorno al nuovo insediamento, già annunciato, del Museo Innovativo dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, che porterà in città circa 3000 studenti italiani e stranieri.
Angelo Proserpio e i beni comuni, l’ambizioso progetto di Saronno
“Addentrarsi nel tema dei “beni comuni” è un viaggio verso una terra ancora inesplorata”, spiega l’avvocato Angelo Proserpio. “Al momento esistono diverse ipotesi di lavoro delle quali la più nota è il Disegno di Legge della Commissione Rodotà. A tutt’oggi gli esempi in Italia sono di luoghi e comunità che fanno resistenza, di singoli edifici che sono beni culturali con grande forza generativa. Il caso di Saronno è il primo che riguarda più ambiti con diverse funzioni, su un’area vastissima e cruciale, e va capito in che modo possano essere gestiti con metodo partecipativo. In questo contesto, riteniamo assolutamente necessario coinvolgere i cittadini in un percorso che porti a individuare le soluzioni più adatte al nostro caso “La nostra sarà una vera e propria “officina” di idee: un luogo in cui si progetta, si costruisce ma anche si ripara qualcosa, nel nostro caso l’area dell’ex-Isotta Fraschini. Poi bisognerà capire quali avranno le gambe per camminare” sottolinea Beppe Gorla, proprietario dell’area.
“C’è una grande attenzione quello che stiamo facendo a Saronno, dimostrata dal coinvolgimento di grandissimi professionisti Cino Zucchi e Giancarlo Consonni, perché si tratta di riqualificare un’area sottraendola alle consuete logiche immobiliari”. “Abbiamo una visione molto forte, che ha attirato attori internazionali come Brera che siamo sicuri possa suscitare un vivace dibattito. Stiamo progettando la creazione di Beni Comuni che dovranno poi avere una governance cittadina, secondo modalità che vogliamo iniziare a condividere insieme ai saronnesi. Una sorta di “concorso d’idee” che potrà aiutarci per la successiva progettazione».
Il percorso di Officina Vivaio sarà articolato sia attraverso incontri in presenza sia attraverso una piattaforma di confronto digitale, che permetterà di proseguire online le discussioni che verranno introdotte negli appuntamenti dal vivo, che vedranno la partecipazione di ospiti e speaker qualificati su temi specifici, in modo da rispondere con competenza alle domande dei presenti.
Gli incontri pubblici a Saronno sull’ex Isotta-Fraschini
I primi due incontri si terranno esclusivamente in presenza, all’auditorium della scuola Aldo Moro martedì 25 gennaio (under 35) e lunedì 31 gennaio (over 35), a partire delle 20.30 fino alle 23.30 circa. L’accesso avverrà secondo le modalità imposte dalle normative anti-covid (obbligo di Green Pass rinforzato, mascherine e capienza ridotta a 125 posti) previa registrazione obbligatoria sul sito www.vivaiosaronno.org .
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